Visita il sito web
Tempo per la lettura: < 1 minuto

Sangue e sterminio anche in Israele

Nella foto (che ci hanno inviato amici di Israele): Una ragazza israeliana brutalmente presa in ostaggio dalle milizie di Hamas. Non se ne conosce la sorte.

TEL AVIV – I venti di guerra che fino a pochi giorni fa sembravano sconvolgere “solo” l’Ucraina, si sono estesi – con diverse motivazioni – anche sul lembo orientale del nostro Mediterraneo, con gli attacchi missilistici contro Israele e la devastante risposta dello stato ebraico.

Difficile rimanere estranei a un nuovo massacro – si calcolano ormai centinaia e centinaia di vittime da entrambe le parti – e al coinvolgimento che ormai riguarda tutto il mondo, compresa l’Italia. Il dramma nel dramma è che, così come in Ucraina e in Russia, a fare le spese dei conflitti armati sono prima di tutto le popolazioni inermi, massacrate dai missili, dai raid dell’aviazione, dagli attacchi suicidi. La presa di centinaia di ostaggi, in gran parte civili, caratterizza nell’orrore ancora di più questo conflitto, di cui non si vede una vera e conclamata tregua.

Tra messaggi che ci sono pervenuti in redazione, anche quello dei vertici della Zim, la compagnia di bandiera israeliana, che promette tutto il proprio appoggio alla difesa del Paese. Tutti i porti dove Zim approda in Mediterraneo sono stati allertati.

Pubblicato il
11 Ottobre 2023

Potrebbe interessarti

Il neo-kompanjia Stachanov

Il kompanjia Aleksej Stachanov in confronto era, come si dice da noi, uno scansafatiche: cioè robetta. Perché oggi l’avvocato Matteo Paroli copre in contemporanea due cariche da far tremare le vene ai polsi. È...

Leggi ancora

Per la guerra per la pace

C’è qualcosa di nuovo oggi nel cielo. No, non è l’aquilone della poesia di Giovanni Pascoli, quella che noi anziani dovevamo studiare a scuola. Il qualcosa di nuovo sono i droni: diventati in poco...

Leggi ancora

Tasse e governi

C’è la stagione di tutte le cose e di tutte le passioni. Questa d’oggi, per dirla come lo scrittore americano John Steinbeck, è quella “del nostro scontento”. Scontento? Noi del ceto medio siamo ancora una...

Leggi ancora

Hic sunt leones

Può anche darsi che, come spesso accade, l’allarme lanciato ai primi del mese dall’ammiraglio Enrico Credendino risponda anche all’altro celebre detto latino  Pro Domo Sua, riferito come noto a Cicerone. Però il capo di...

Leggi ancora

Uno scavalco che non scavalca mai

Se ne parla con comprensibile pudore: anche lo “scavalco” ferroviario tanto atteso e tanto sbandierato tra l’interporto Vespucci e le banchine di Livorno, finisce nell’elenco delle speranze deluse: almeno per i tempi. Scriveva Silvia...

Leggi ancora

Quando Berta filava

Non c’è niente da ridere: semmai da capire perché altre realtà portuali, in particolare non nazionali, ci stanno surclassando sia come adeguamento di strutture e fondali, sia come traffici. E fa male al cuore ricordare che fummo, con...

Leggi ancora
Quaderni
Archivio