Livorno e il “terrorismo” di Hamas

LIVORNO – Equilibrismi di partito, imbarazzi postumi, misunderstanding? I devastanti attacchi di Hamas a Israele stanno avendo riflessi anche in chiave cittadina, e Livorno – una delle più antiche e popolose comunità ebraiche d’Italia – non ne è stata esente.

Subito dopo il primo attacco il Comune a firma del sindaco Luca Salvetti ha diramato una nota di condanna generica che non è piaciuta alla Comunità italiana ebraica perché non con ben Eva il diretto riferimento ad Hamas. Il sindaco Salvetti, in una conferenza stampa con l’intera giunta compartecipe, ha voluto chiarire di non essere entrato nei dettagli, ma di aver condannato – e di voler condannare – gli atti di guerra in ogni loro espressione, tanto più in quanto coinvolgono civili che ne fanno sanguinosamente le spese. Salvetti, amareggiato per la critica della comunità, ha ricordato di aver chiaro il concetto di terrorismo di Hamas, ha sottolineato di aver avuto subito contatti con i vertici della stessa comunità e sperimentato la propria solidarietà, ed ha chiarito di aver fatto esporre la bandiera della pace dal palazzo comunale in nome del principio universale, che condanna tutte le guerre in atto – a partire dagli atti “terroristici di Hamas” -, come ha voluto specificare, compreso il conflitto in Ucraina e la preoccupazione “per la preannunciata reazione di Israele”.

In città intanto si sono svolte manifestazioni con le bandiere di Israele e dure critiche alle scritte antisemite apparse in periferia.

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