Porti della Toscana l’Authority senza testa

Giuseppe Tarzia

LIVORNO – Forse non sarà grave come il “gran rifiuto” condannato da Dante nella Divina Commedia – quello di Celestino V, papa bollato di “gran viltade” per non aver voluto la carica – ma la decisione dell’ammiraglio Giuseppe Tarzia, già comandante della Direzione Marittima della Toscana e dal 2021 in pensione, di tirarsi indietro dalla candidatura di segretario generale dell’Autorità dei porti della Regione Toscana è un brutto segno. 

Sia perché la sua candidatura, sostenuta a lungo dal sindaco di Viareggio a Firenze era la garanzia di un profondo conoscitore delle realtà operative dei porti minori: sia perché di fatto denuncia una incapacità di superare veti partitici incrociati su temi che invece dovrebbero essere eminentemente tecnici.

Il “pallino” rimane in mano all’attuale commissario architetto Alessandrino Roselli, un funzionario della Regione, nominato per tappare il buco creato nel 2012 con delibera del presidente Giani dell’Autorità che sovrintende a Viareggio, Giglio, Porto Santo Stefano e Marina nei Campo.

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