Costa per la Sant’Egidio

GENOVA – Costa Crociere ha aperto i festeggiamenti per il suo 75° anniversario a Genova con un’iniziativa a favore delle persone più bisognose, che ogni giorno si rivolgono alla Comunità di Sant’Egidio.

Presso il chiostro della Basilica della Santissima Annunziata di Genova, il corporate chef di Costa Crociere, 👤 Antonio Brizzi, aiutato dai volontari della Comunità di Sant’Egidio e dai dipendenti della sede centrale di Genova della compagnia, ha preparato un pranzo per circa 150 ospiti della Comunità: famiglie con bambini e anziani in difficoltà, e persone senza una dimora, che vivono quotidianamente la dura realtà della strada. L’iniziativa, co-ordinata da Costa Crociere Foundation, ha visto la partecipazione dello chef Bruno Barbieri, che firma l’eccellenza gastronomica a bordo delle navi Costa.

🗣️ “Abbiamo voluto che il primo festeggiamento per il nostro 75° anniversario a Genova fosse proprio con le persone che spesso sono considerate tra le ultime nella nostra città. Ci auguriamo che questa iniziativa, alla quale hanno lavorato con passione chef e volontari Costa, insieme ai volontari di Sant’Egidio, con la presenza del nostro amico Bruno Barbieri, abbia donato loro un momento di conforto e felicità. È anche la testimonianza di un percorso di collaborazione che abbiamo iniziato nel 2015 con la Comunità di Sant’Egidio, e che ad oggi ha consentito la distribuzione di circa 700.000 pasti a persone bisognose a Genova – ha dichiarato 👤 Mario Zanetti, amministratore delegato di Costa Crociere. 

🗣️ “È stato un momento di festa davvero importante per chi si trova nelle difficoltà della vita, un pranzo familiare con adulti, bambini, anziani che conosciamo da tempo e che aiutiamo grazie al sostegno di Costa Crociere e della sua Fondazione – ha spiegato 👤 don Maurizio Scala, responsabile del servizio alle persone senza fissa dimora della Comunità di Sant’Egidio a Genova – ed è un segno un segno importante anche per tutta la città, perché mettere al centro i più fragili può essere il paradigma di una comunità cittadina inclusiva, in cui ci sia spazio per tutti”.

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