Assologistica e il trasporto sostenibile

ROMA – Non tutto è facile né sicuro, sul piano dei carburanti “puliti”: domenica scorsa 26 novembre si è elebrata per la prima volta la Giornata Mondiale del Trasporto Sostenibile, una ricorrenza istituita proprio quest’anno dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite. E sulla sostenibilità del trasporto l’opzione elettrica sembra più dei politici che degli operatori.

L’obiettivo dell’ONU è di potenziare la connettività del trasporto intermodale, promuovere il trasporto sostenibile e sviluppare un’infrastruttura di trasporto socialmente inclusiva. Il tutto inserito nel programma di Agenda 2030 tra i suoi obiettivi per lo Sviluppo Sostenibile, con tutti gli Stati membri invitati a celebrare l’appuntamento mediante attività educative ed eventi mirati a migliorare la conoscenza del pubblico sulle questioni relative al trasporto sostenibile. 

Secondo l’Agenzia Internazionale dell’Energia, la ripresa a pieno regime del trasporto passeggeri e merci del 2022 a seguito della pandemia ha portato a un aumento del 3% delle emissioni di CO2 rispetto all’anno precedente. Le emissioni causate dal trasporto sono cresciute a un tasso medio annuo del 1,7% dal 1990 al 2022, più velocemente di qualsiasi altro settore, esclusa l’industria. In Europa il settore dei trasporti è responsabile del 30% delle emissioni totali di CO2, situazione quasi identica negli Stati Uniti dove la percentuale è del 29%.

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