HELSINKI – Si parla molto, di questi tempi, di burrasche eccezionali sul Mediterraneo, con i danni provocati sulle coste dei paesi del sud Europa: dando la colpa in particolare al cambiamento climatico ed all’influenza delle emissioni dannose da parte delle attività umane. Eppure c’è chi, come scienziati anche italiani di chiara fama (metereologo professor Franco Prodi), sostiene che il cambiamento climatico in atto fa parte dei cicli naturali della nostra Terra, dovuto anche alle oscillazioni dell’asse terrestre.
Comunque sia, le burrasche violente ci sono sempre state e ci sono anche in aree non mediterranee. Basta citare quella che si è abbattuta nel mar Baltico un paio di settimane fa, con danni notevoli alle strutture portuali in particolare della nautica. La foto lo dimostra: e si tratta di scali da diporto attrezzati per il peggior maltempo, che tuttavia non hanno retto alla bufera.
Anche in Mediterraneo peraltro ci sono state in passato burrasche del tutto atipiche, con danni importanti alle strutture marittime e alla navigazione. Alla fine degli anni ’70 ci fu una burrasca che coinvolse tutta la parte nord-ovest del Mediterraneo, a partire dal golfo del Leone, che provocò danni rilevanti ai porti delle Baleari, della Corsica occidentale e della Sicilia, con alcuni naufragi di gran di imbarcazioni a vela impegnate in regate.