Visita il sito web
Tempo per la lettura: 2 minuti

Bureau Veritas cerca tecnici

GENOVA – I migliori, o parte di loro, attirati inesorabilmente all’estero da retribuzioni neanche comparabili con quelle italiane; altri che hanno compiuto scelte di diploma e quindi universitarie completamente svincolate dalla logica del mercato; quindi un largo substrato di giovani che hanno perso fiducia nella formazione professionale e nel lavoro traguardano obiettivi trendy che dovrebbero garantire guadagni facili e immediati.

A denunciarlo, in un momento in cui i nuovi “mestieri” come quello degli influencer tengono banco, è Bureau Veritas, il più importante gruppo mondiale di controlli e certificazioni, che ha chiuso il 2023 con uno squilibrio sempre più evidente, fra domanda di addetti professionalmente formati e in grado di garantire gli alti standard qualitativi che sono caratteristica di Bureau Veritas Italia (BVI) in svariati settori specifici e un’offerta che tende costantemente a inaridirsi.

Gli esempi in BVI (gruppo che in Italia ha assunto l’anno scorso 165 nuovi addetti e vanta una occupazione globale che solo in Italia ha superato 1000 unità) si moltiplicano in particolare nel campo ingegneristico, con particolare riferimento al campo dell’ingegneria informatica e dell’ingegneria elettronica/elettrica/energetica.

Per posizioni in stage (propedeutiche nella maggior parte dei casi all’assunzione definitiva) ci sono voluti anche più di 6 mesi per trovare una risorsa. Anche per posizioni middle/senior tra il 2022 e 2023 su posizioni aperte, Bureau Veritas ha impiegato più di un anno per trovare risorse che fossero idonee e rispondessero ai requisiti dell’azienda. 

Aree complesse per il recruitment (e non solo per BVI) sono diventate quelle dell’ingegneria energetica, dell’ingegneria informatica e industriale legata ad esempio ai temi della digitalizzazione, cybersecurity, decarbonizzazione. E recentemente a Milano (piazza forse satura in questo settore) è diventato sempre meno facile – sottolinea un report di BVI – anche trovare figure in stage o figure junior per amministrazione/finance.

“Al di là dei proclami, degli impegni e degli slogan – afferma Diego D’Amato, presidente e amministratore delegato di Bureau Veritas Italia – durante il percorso universitario quasi mai i ragazzi hanno modo di vedere da vicino una realtà organizzativa e capire nel concreto come ciò che imparano tra i banchi universitari possa essere poi messo a frutto nel mondo del lavoro. E lo sforzo per colmare il fossato che separa università dal mondo del lavoro, ricade sulle aziende come BVI sempre più impegnate a offrire ai ragazzi strumenti di “avvicinamento al lavoro” come tesi, tirocini e colloqui di orientamento. Mentre in Germania funziona un sistema educativo con track accademico e tecnico professionale che procede anche a livello terziario, l’Italia ha un sistema secondario con percorso vocational ma non prosegue a livello terziario. In Italia – come evidenziato da una recente ricerca dell’Università Cattolica – la formazione tecnica continua a livello post-secondario (IFTS) ma ha scarsa diffusione (circa 10000 studenti e in sole 6 regioni). Se poi si aggiunge che a 5 anni dalla laurea i laureati italiani all’estero guadagnano quasi il 50% in più dei laureati italiani in Italia, la tempesta perfetta è servita”.

Pubblicato il
24 Gennaio 2024

Potrebbe interessarti

La vendetta e il perdono

Dunque, la solidarietà del presidente della Toscana con Luciano Guerrieri è durata, in ossequio agli ordini di partito, l’espace d’un matin, come dicono i francesi. Anche Giani, che aveva giurato di difendere Luciano alla...

Leggi ancora

Riforma e porti in vendita

Come volevasi dimostrare: le indicazioni (attenti: sono nomi proposti, non ancora promossi ufficialmente) per i nuovi presidentI di Autorità di Sistema Portuale (AdSP), peraltro significative sul metodo, hanno sturato il vaso di Pandora. Tutti...

Leggi ancora

So che sanno che sappiamo

Niente paura, il gioco di parole del titolo non riguarda voi lettori. Vorrebbe essere, appunto, un gioco rivolto chi continua a ritardare l’attesissima e indispensabile riforma portuale, con annessi e connessi. Sia chiaro che...

Leggi ancora

Drill baby, drill

La guerra dei dazi annunciata da Trump sta innescando una inedita rivoluzione non solo commerciale, ma anche politica. E le rivoluzioni, come scriveva Mao nel suo libretto rosso, “non sono un ballo a corte”....

Leggi ancora