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Viareggio, per ora vince la sabbia

Nella foto: La draga in azione alla bocca del porto.

VIAREGGIO – E adesso c’è la consueta corsa alle responsabilità: perché il porto s’è insabbiato, perché la Regione Toscana non ha ancora sciolto il nodo dell’organo delegato ai porti regionali, perché anche a Viareggio tutto sommato non hanno fatto la rivoluzione, ma poco più di bisbigli. Morale: Per i pescatori professionali della marineria di Viareggio – come riporta la stampa locale solo web – non ci sono buone notizie nell’immediato.

La flotta di 80 e più barche di diverse dimensioni e operatività per ora resta all’ormeggio in attesa che la draga riesca in qualche modo a liberare definitivamente un passaggio sicuro in una massa sterminata di sedimenti che incombono all’imboccatura del porto. Possono transitare a ieri solo imbarcazioni che non pescano più di 2 metri, tipo due yacht Azimut usciti e rientrati a lento moto  e,  ovviamente, non affrontabile in sicurezza dai motopesca. Manovre rischiose con le onde che frangono all’altezza del molo di Levante direttamente sull’ingresso. Dall’altra parte in linea retta c’è la punta del molo di Ponente, che va superata con la massima precauzione. Una situazione inaccettabile – scrive PressMare Italia – che i pescatori hanno rappresentato davanti alla sede della regione Toscana a Firenze, dove hanno portato striscioni esplicativi e cassette per il pescato… ripiene però di sabbia.

Per ricordare agli amministratori della Toscana, che detiene la competenza sul porto, che così non possono andare avanti. È intervenuto l’assessore regionale ai trasporti Stefano Baccelli che ha ribadito che la draga lavorerà 24 ore al giorno quando però il mare consentirà di operare.  Ancora: per quanto riguarda eventuali ristori alle aziende colpite dal blocco, per il momento la regione non ha fondi immediati, ma dovrà fare una ricerca nelle varie voci di bilancio su questo punto. Alcuni addetti ai lavori indicano l’arrivo di un’altra draga fra qualche settimana, mentre per il sabbiodotto, atteso da più di trent’anni, i lavori inizieranno tra qualche mese. E nel frattempo?

Pubblicato il
31 Gennaio 2024

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