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Colonna infame

Toh, il 20 febbraio scorso il consiglio dell’Unione Europea ha formalmente cancellato Bahamas, Belize, Isole Turks e Caicos e Seychelles dalla lista delle giurisdizioni “non cooperative” a fini fiscali. In sostanza, si sono redente dalla definizione ufficiale di paradisi fiscali. 

Alla luce di questi aggiornamenti, la lista UE comprende oggi dodici giurisdizioni (ufficiali) seguenti:

Samoa americane – Anguilla – Antigua e Barbuda – Figi – Guam – Palau – Panama – Russia – Samoa – Trinidad e Tobago – Isole Vergini degli Stati Uniti – Vanuatu. Il consiglio dell’UE “ha deplorato” il fatto che tali giurisdizioni continuino a non essere cooperative sulle questioni fiscali e le ha invitate “a migliorare il loro quadro giuridico al fine di risolvere i problemi individuati”. Sembra che dopo questa “deplorazione” i paradisi fiscali dell’elenco siano molto spaventati….

😄

Sempre in tema fiscale, il Portogallo ha fatto marcia indietro come paradiso dei pensionati italiani. Niente più facilitazioni sulle pensioni, costi in aumento. Come fare? Niente paura, il nuovo paradiso è l’Albania. I flussi si sono invertiti. Prima gli albanesi scappavano in Italia…

😞

Nella feroce guerra in corso da due anni tra Russia e Ucraina, l’Italia è schierata con Zelenskij, gli fornisce armi e anche qualche soldo. Però intanto ha raddoppiato le importazioni di grano dalla Russia – formalmente sotto embargo – contro quelle del grano ucraino. Tutti zitti e tutti buoni: pane e Sanremo, ovvero panem et circenses. Purché pane ci sia.

😡

Il più recente rapporti del Censis riferisce che i cambiamenti climatici e le normative per ridurne almeno l’impatto negativo. Negli ultimi 40 anni sono costate all’Italia e agli Italiani almeno 210 miliardi di euro. Alluvioni, frane, dissesto, mancata manutenzione. Piove, governi ladri.

😡

Il mercato dell’auto in Europa registra una ripresa delle vendite rispetto al gennaio 2023, con solo un dato in “riflessione” per le full electric. In totale, tra i cinque paesi più importanti per il settore, l’Italia è in seconda in testa come aumento: +10,6% contro il 19,1% della Germania il 9,1% della Francia e il 7,3% della Spagna. Fa riflettere che sono i giovani i clienti meno interessati: lavorano meno o se ne fregano dell’auto? Eppure un tempo erano i giovani ani a sognare l’auto: sempre con i sedili ribaltabili…

Pubblicato il
28 Febbraio 2024

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