Natanti, più facile l’estero

ROMA – La norma che promuove la tutela del Made in Italy (legge 206/2023) contiene anche significative novità per il settore della nautica. Sono previste, infatti, agevolazioni Iva e semplificazioni per la navigazione nelle acque territoriali appartenenti ad altri Paesi membri dell’Unione europea.

Un aspetto essenziale per i diportisti che navigano verso l’estero è dimostrare l’avvenuto pagamento dell’Iva sull’imbarcazione. Le autorità estere potrebbero infatti richiedere la presentazione di documenti come la fattura originale con l’indicazione dell’Iva, un certificato fiscale ufficiale o il modulo T2L, ossia il documento che attesta la libera circolazione delle merci in Ue e viene impiegato per raggiungere territori di Paesi membri che non fanno parte del territorio continentale dell’Ue, come le Isole Canarie e le Isole Azzorre.

La legge sul Made in Italy intende ridurre tutte le procedure burocratiche suddette, che mettono in imbarazzo chi ha un natante non immatricolato (dunque senza i documenti suddetti) e stimolare il mercato nautico domestico ed europeo. In particolare, i proprietari di natanti (dimensioni inferiori ai 10 metri) per attestare la proprietà dell’imbarcazione, possono ora presentare una dichiarazione di costruzione o importazione (DCI) e una dichiarazione sostitutiva di possesso. Tramite tale dichiarazione sostitutiva potranno inoltre evitare il pagamento dell’Iva nel Paese di immatricolazione.

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