Difficile, qualche volta, rispondere senza scendere nel sarcasmo a domande che ci arrivano, quasi sempre sul web e con poche righe lapidarie. Come quella che ci ha inviato ieri un agente marittimo di Marina di Carrara, che ci prega di mantenere riservato il suo nome (controllato, esiste davvero). Ecco il suo messaggio.
Mi hanno detto, e spero non sia vero, che tra le tante condizioni poste dal Ministero dell’Ambiente per l’OK alla Darsena Europa del porto di Livorno ci sia anche l’obbligo di monitorare i rumori prodotti dalle ruspe e dai lavori alla radice del Calabrone, affinché tutti i lavori non disturbano…i gabbiani e gli altri uccelli della zona.
Siamo diventati matti o sono balle?
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Ci prude la penna – o meglio, la tastiera dei PC – perché vorremmo rispondere con parole che ci manderebbero dritti in galera.
Sembra accertato che siano state imposte all’AdSP rilevazioni, con fonometri o altro, dei rumori in quella zona che grazie anche alle “paludi” create dalle vasche di colmata, sono da tempo frequentate oltre che dagli immancabili gabbiani anche da aironi, garzette e altri uccelli.
Ovviamente se si chiede di misurare i rumori molesti per gli uccelli, si rischia di porre un altro divieto – o almeno una limitazione – a lavori che per costruire una grande darsena non potrebbero che essere, in alcuni momenti almeno, non certo sussurri.
L’AdSP non ha mai fornito risposte a chi chiedeva quali siano i “caveat” posti da Roma nella lunga, lunghissima attesa per l’ok definitivo sulla Darsena Europa. L’opinione che si sta diffondendo è che si stia facendo tutto quanto burocraticamente possibile per ritardare – o forse addirittura boicottare – la costruzione del nuovo porto di Livorno.
Perché e a favore di chi?
Non siamo come i gesuiti, che risponderebbero – secondo Voltaire – alle domande con altre domande.
Ma certo è che sulla vicenda un po’ di chiarezza ufficiale sarebbe più che gradita.
Tanto più che sulla stampa di Pisa continuano a tempestare i vari comitati NINMY che temono sfracelli agli arenili, alla posidonia, alle arselle o quant’altro…