LIVORNO – Sempre più banconote false in giro. Lo testimonia la Guardia di finanza, il cui nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Livorno ha sequestrato, nell’anno 2023, un totale di 903 banconote false, per un valore complessivo pari ad € 35.825. Nel 2022 lo stesso Reparto aveva sequestrato un totale di 555 banconote false per un valore complessivo pari ad € 26.100. Le cifre in rapporto all’anno precedente evidenziano, purtroppo, una crescita importante del fenomeno.
Nel 2024 sono state ad oggi sequestrate 245 banconote, per un valore complessivo pari a 8.405 euro. I tagli più diffusi sono da 20 e 50 euro. Lo spaccio avviene maggiormente nei piccoli e medi esercizi in quanto i centri commerciali e la grande distribuzione si sono dotati di rilevatori aggiornati ed efficaci nel riconoscere le banconote non genuine.
Un significativo supporto alle investigazioni arriva anche dalla sinergia attuata con la Banca d’Italia, sia a livello locale con il personale dell’agenzia, sia a livello centrale con il Centro Nazionale Analisi, che rimette, periodicamente, al Comando Provinciale della Guardia di Finanza Livorno le banconote di cui è già stata acclarata la falsità e sulle quali vengono esperiti approfondimenti Conoscere le caratteristiche di sicurezza delle banconote, anche attraverso la consultazione del sito dedicato della Banca d’Italia, è il modo migliore per proteggersi dalle falsificazioni e per evitare la perdita di denaro che deriva dall’aver accettato una banconota falsa.
I tre semplici passaggi per accertarsi preliminarmente della genuinità della cartamoneta sono:
- Tocca: speciali tecniche di stampa conferiscono alle banconote una particolare consistenza;
- Guarda: in controluce diventano visibili la finestra e la filigrana con ritratto e il filo di sicurezza;
- Muovi: la finestra nella striscia argentata rivela, in trasparenza, il ritratto di Europa e il numero verde smeraldo produce l’effetto di una luce che si sposta in senso verticale.
Chiunque abbia dubbi sull’autenticità di una banconota in suo possesso – ricorda la Guardia di Finanza – non deve tentare di spenderla, in tal caso commetterebbe un reato. Deve invece farla esaminare da addetti agli sportelli delle banche, degli uffici postali o delle Filiali della Banca d’Italia.