GINEVRA – Non si ferma la crescita della conglomerata MSC – parlare solo di compagnia armatoriale è riduttivo – sia in campo marittimo che nella logistica in genere.
Secondo l’ultimo rapporto di Clarksons, a fronte di una crescita media della flotta mondiale portacontainer del 5,7% nel primo semestre di quest’anno, gli ordini di MSC sei sono più che raddoppiati. Fanno impressione in particolare le sei navi da 19 mila Teu ordinate di recente ai cantieri cinesi SWS e le otto navi da 11,500 Te alla Junlu anch’essa cinese. Caratteristica comune a tutte le nuove navi: saranno dual-fuel, cioè già alienabili anche con il gas Lng. Gli ordini in questione seguono ulteriori ordini già annunciati di altre dieci unità da 11.500 Teu e altre dieci da 10,300 Teu. Tutte le consegne, si legge nei rapporto, dovranno essere fatte entro il 2028.
Non bisogna dimenticare che la flotta MSC si è ulteriormente arricchita di navi di seconda mano acquisite da altre compagnie, sia a noleggio sia in acquisto.
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Qualche considerazione degli esperti riguarda anche la tipologia delle navi. MSC sembra spingere in questo momento su navi di portata media, lasciando da parte le gigantesche unità da oltre 20 mila Teu che pure fanno parte della flotta. Se ne deduce che la compagnia di Aponte intende potenziare traffici destinati a porti con pescaggi non al massimo – in sostanza non oltre i 12/14 metri – aprendo nuove rotte o migliorando la copertura su quelle che riguardano gli scali non di transhipping.
Un esempio viene proprio da Livorno, dove MSC opera sul terminal Lorenzini &C, compartecipato proprio da Aponte, con l’ancora non risolta limitazione della strettoia all’ingresso della Darsena Toscana. Nel primo semestre di quest’anno Lorenzini ha lavorato 86 navi MSC contro le 94 del primo semestre del 2023, ma le navi di quest’anno – tutte o quasi di maggiore portata – hanno operato un numero di contenitori pressoché uguale.