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“È cultura!” al palazzo Vagnetti

LIVORNO – Dal 2015, ogni primo weekend del mese di ottobre, le sedi storiche di Banche e Fondazioni di origine bancaria dislocate in tutte le città italiane aprono le porte per permettere a cittadini, turisti e appassionati di visitare gratuitamente i loro locali e le loro collezioni d’arte.

Dalla scorsa edizione, la manifestazione promossa da ABI (Associazione Bancaria Italiana) e ACRI (Associazione di Fondazioni e Casse di Risparmio) e per molti anni denominata “Invito a Palazzo”, ha cambiato nome e modalità di svolgimento.

L’iniziativa, con il nuovo appellativo “è cultura!”, è stata ampliata e si svilupperà nell’arco di un’intera settimana, dallo scorso sabato 5 a sabato 12 ottobre, aprendo al pubblico le tante sedi sparse sul territorio nazionale e dando la possibilità a Banche e Fondazioni partecipanti di valorizzare le iniziative culturali promosse e realizzate durante l’anno, ma anche le stesse sedi, spesso palazzi storici ricchi di storia e curiosità.

A Livorno, nella centralissima Piazza Grande, Palazzo “Vagnetti”, di proprietà e sede di Fondazione Livorno, è stato aperto al pubblico sabato e domenica scorsi con visite guidate gratuite alla collezione d’arte a cura della Cooperativa Diderot.

Il palazzo storico, che venne inaugurato nel marzo 1950, prende il nome dell’architetto che lo progettò, Luigi Vagnetti. Al suo interno è custodita la collezione d’arte della Fondazione.

Passando da un nucleo di stampe antiche di Livorno, il visitatore è stato accompagnato tra le sale dedicate a Benvenuto Benvenuti, il pittore livornese a cui è intitolata la collezione, e al suo maestro Vittore Grubicy de Dragon. Altre sale espositive sono dedicate ai pittori macchiaioli, post-macchiaioli e agli esponenti del Gruppo Labronico, giungendo fino ai più recenti rappresentanti della pittura futurista ed astrattista del secondo Dopoguerra.

Il percorso è proseguito con le sculture di Giulio Guiggi e Vitaliano De Angelis: aperta anche la Sala Cappiello, con le affiches realizzate dall’artista livornese Leonetto Cappiello, considerato il padre del manifesto pubblicitario moderno. Viste infine alcune opere pittoriche a carattere sacro, le più antiche della collezione, e due seicentesche dell’artista Gherardo Poli, provenienti dalla collezione della Fondazione CR Firenze e recentemente esposte negli spazi di Fondazione Livorno.

Pubblicato il
9 Ottobre 2024
Ultima modifica
10 Ottobre 2024 - ora: 15:44

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