Rottame ferroso in stasi
MILANO – Il mercato internazionale del rottame nel mese di gennaio è stato caratterizzato da poche transazioni. Lo riferisce l’analisi mensile di Assofermet.
I rallentamenti di produzione in via generale, la resistenza delle acciaierie a riconoscere ulteriori aumenti in considerazione delle difficoltà a ribaltare sul prodotto finito tali aumenti (è tuttavia doveroso segnalare che, seppur lento, il trend rialzista sui prezzi del finito è continuato), nonché il permanere della scarsa disponibilità di rottame e dei costi dello stesso, rendono difficile il sentiment su febbraio.
In Turchia le quotazioni hanno visto una graduale e contenuta discesa dei prezzi già registrata nel mese di dicembre, con un’inversione del trend a fine mese ed in questi primi giorni di febbraio, che ha portato a valori intorno a 350 dollari per l’HMS 80/20 (medesimo livello registrato a dicembre).
I mercati europei hanno visto una ripresa lenta dell’attività e, in molti casi, tardiva rispetto allo standard. Verso fine mese e in questi primi giorni di febbraio si sono registrati degli aumenti, eccezion fatta per il mercato francese e tedesco, dove si riconferma una riconduzione dei prezzi, con l’eccezione di alcune categorie ove la disponibilità risulta sempre più scarsa. I mercati asiatici hanno registrato un andamento similare, con una risalita dei prezzi più debole rispetto al mercato turco.
Per la fine del mese di febbraio sono attesi aumenti sul mercato statunitense.
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Nel corso del mese di gennaio, il mercato globale dell’acciaio ha mostrato segnali di rallentamento, con una riduzione dei prezzi e dei volumi di scambio in diverse aree geografiche.
In questo contesto di mercato, i prezzi del rottame di acciaio inossidabile hanno registrato una discreta flessione, riflettendo la minore domanda da parte delle acciaierie.
In Italia, le acciaierie hanno operato a regimi ridotti, con conseguente diminuzione dei volumi di produzione.
Questa riduzione è stata causata da diversi fattori, tra cui la debolezza della domanda interna e internazionale, così come dall’aumento dei costi energetici.
Si segnala, inoltre, anche in questo settore, una scarsa disponibilità di rottame legata a livelli di produzione molto bassi da parte della manifattura.
Il mercato internazionale, ed in particolare quello indiano, ha mostrato una dinamica simile, con una riduzione dei prezzi nella seconda metà del mese di gennaio.
Nel comparto degli acciai rapidi la situazione è apparsa più stabile, con una domanda discreta e quotazioni che non hanno subito variazioni significative.
Al contrario, i prezzi delle leghe di acciaio hanno mostrato una tendenza al ribasso, in linea con l’andamento generale del mercato inox.
Più in generale, per i prossimi mesi, le prospettive per il mercato dell’acciaio rimangono incerte, ma con una tendenza al pessimismo sul lato delle quotazioni. Sussistono, infatti, diversi fattori che potrebbero influenzare l’andamento dei prezzi e dei volumi. Tra questi, vi sono l’evoluzione della domanda a livello globale, i costi dell’energia e delle materie prime, nonché le nuove politiche USA sui dazi all’import.