Le parole del mare nelle storie raccontate da Gianfranco Vanagolli
Di Gianfranco Vanagolli, elbano puro sangue ma anche marinaio e scrittore coinvolgente, ricordavo in particolare “Il cacciadiavoli ed altro mare”: Racconti di un marinaio puro con la sua barchetta, piccolo capolavoro di un mondo se vogliamo de minimis ma anche per questo coinvolgente, anzi travolgente nella sua fluente articolazione.
Devo dirlo: invidio a Vanagolli, che non conosco se non attraverso le sue opere, la capacità di rendere con parole semplici quello che il mare e le sue storie possono insegnarci.
Con “Tramonto a San Terenzo”, Vanagolli si conferma e, se posso dirlo, a tratti si supera. Non sono di bocca facile, e i miei quattro lettori lo sanno: ma forse mi tradisce la passione del mare e della vela, che in questi racconti brevi del nuovo libro sono il filo conduttore.
La storia del rivanetto (barcone da lavoro tipicamente ligure a vela latina) e del suo volontario naufragio è da antologia. Ma anche il dramma della “Sharallino”, silurata al largo della Liguria da un sommergibile inglese con il suo carico di centinaia di civili in fuga del fronte di guerra, è rievocato con il pathos dei semplici, ciascuno con il suo dolente carico di vita vissuta e a volte già in espiazione.
Un altro bel libro, consigliato non solo a chi ama il bel leggere ma anche e specialmente a chi vuole imparare a ben scrivere.
“Tramonto a San Terenzo”
(e altre storie di mare)
di Gianfranco Vanagolli
Edizioni Il Frangente
(A.F.)