Giani dà semaforo verde alla maxi-Darsena (e a Gariglio)
E ora è in ballo il rebus del commissario straordinario
FIRENZE. La Regione Toscana non ha smesso di crederci: la Darsena Europa rimane al centro delle scelte infrastrutturali dell’istituzione guidata da Eugenio Giani. E non è per modo di dire: l’intesa fra Regione e Commissario straordinario della maxi-Darsena porta con sé la conferma dell’impegno della Regione a partecipare alla spesa con «un contributo straordinario in conto capitale fino a 200 milioni di euro a favore dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Settentrionale», com’è stato ribadito una volta di più.
L’accordo sull’asse Firenze-Livorno aveva da affrontare un’ultima curva: l’ha svoltata con l’approvazione da parte della giunta regionale. Ne ha dato l’annuncio il presidente Giani nel corso di una conferenza stampa nel corso della quale sono stati illustrati vari provvedimenti.

Palazzo Strozzi Sacrati, a due passi dal duomo di Firenze: è la sede della presidenza della Regione Toscana
Per una mezza giornata il cuore del porto si è spostato di un centinaio di chilometri verso est, nell’entroterra, cioè nella sede dell’istituzione regionale: quasi nelle stesse ore, dopo una interlocuzione di sostanza con il ministero, come peraltro previsto, Giani ha accettato per la guida dell’Authority che governa il sistema portuale di Livorno e Piombino, il nome indicato dal ministro Matteo Salvini, dopo un intenso lavorio di mediazione cucita dal suo vice Edoardo Rixi sulla intera scacchiera dei rinnovi dei presidenti, finita a segno per adesso nella metà degli enti al timone della portualità made in Italy. Del resto, si tratta di un compagno di partito di Giani, l’ex parlamentare dem Davide Gariglio.
Resta da capire: cosa accadrà al momento del rinnovo della carica di commissario straordinario della Darsena Europa finora il commissario e il presidente dell’Autorità di Sistema Portuale sono stati concentrati nell’unica figura di Luciano Guerrieri. E adesso che arriva Gariglio? Qualche segnale in questo senso si è visto nell’ultimo consiglio comunale a Livorno: Carlo Ghiozzi, dirigente di primo piano della Lega livornese, lo stesso partito del ministro di settore (Salvini) e del plenipotenziario governativo sul fronte del porto (Rixi), ha posto esplicitamente l’esigenza che le due figure siano distinte e dunque occorra una nomina a sé per il posto di commissario. Tradotto: secondo l’esponente leghista labronico, Gariglio non deve accentrare su di sé entrambe le cariche come Guerrieri. Ma allora chi? Il sindaco Luca Salvetti, alla guida di una coalizione di centrosinistra, non ha fatto una piega di fronte alla richiesta dell’esponente di centrodestra, anzi l’ha quasi accolto benevolmente.
Chissà se è interpretabile in tal senso una sottolineatura, implicita ma poi non così tanto, nella nota ufficiale diramata dal quartier generale della presidenza della Regione Toscana: rimarcata la rilevanza del progetto infrastrutturale dell’espansione del porto di Livorno, si mette l’accento sul fatto che l’operazione maxi-Darsena «si inserisce tra gli interventi caratterizzati da elevata complessità tecnica, rilevanza socio-economica e impatto territoriale, per i quali è prevista la nomina di un commissario straordinario». Di nuovo: chi? Qualcun altro che non è Gariglio?

L’allora presidente della Regione Tscana, Enrico Rossi, in una foto del 2017 a Livorno con l’ingegner Stefano Corsini, a quek tempo numero uno dell’Authority labronica
Tornando alla Darsena Europa, era stato il predecessore di Eugenio Giani, cioè Enrico Rossi, a far uscire dal libro dei sogni quest’opera infrastrutturale che mira a espandere per la prima volta verso mare il porto di Livorno e a superare le strozzature fisico-geografiche che, in virtù di fondali inadeguati e insufficiente larghezza del canale d’accesso, rendono di fatto lo scalo labronico tagliato fuori dalle rotte delle flotte di maggiori dimensioni: l’aveva fatto mettendo sul piatto della bilancia una cifra mai finanziata prima da una istituzione regionale per un’opera di tal genere. Adesso Giani e la sua squadra consentono con questo atto di far partire i lavori della nuova fase.
In tal modo si prende il patto con Luciano Guerrieri nei panni di commissario straordinario della Darsena Europa e, con l’ok della Regione Toscana, lo si inserisce all’interno dei binari della procedura per come l’ha definita uno dei provvedimenti “sblocca-cantieri”, in particolare la legge 55/2019, relativamente alla realizzazione delle opere marittime e dei dragaggi previsti nella prima fase del progetto.
È un passo in avanti nel susseguirsi di passaggi d’una trafila burocratica infinita: un passo, ma quello fondamentale. Dà a Guerrieri la possibilità, grazie all’intesa con la Regione, di mettere davvero in moto il motore: cioè – come tiene a sottolineare Giani – a procedere con l’approvazione dei progetti, con valore sostitutivo di ogni altra autorizzazione o parere necessario, ad eccezione di quelli in materia ambientale e paesaggistica. E al tempo stesso nell’altra mano l’istituzione regionale firma la conferma del proprio pacchetto di soldi: non ci fossero stati quelli, non su sarebbe messo in moto nulla.
«La Darsena Europa è pronta a diventare realtà: faremo di Livorno un porto sempre più moderno, competitivo e al centro degli scambi marittimi del Mediterraneo», afferma Giani. «È un progetto strategico che rafforza il ruolo del porto di Livorno nello scenario internazionale. Con l’adozione della delibera che approva l’intero iter procedurale, dalle espressioni dei pareri tecnici alle prescrizioni, possono finalmente partire i lavori».

Febbraio 2025: il presidente dell’Autorità di sistema portuale di Livorno-Piombino parla con il viceministro Edoardo Rixi durante un sopralluogo al cantiere della Darsena Europa
Annunciando il provvedimento che dà semaforo verde alla procedura, Giani ribadisce l’importanza del gioco di squadra. Questo traguardo – tiene a mettere in rilievo – è «frutto di un impegno corale: i 200 milioni di euro stanziati dalla Regione, le risorse statali, i fondi mobilitati dall’Autorità Portuale e l’imminente apporto dei soggetti privati individuati tramite manifestazione di interesse, che completeranno la banchina tramite project financing». Per il presidente si tratta di «un mix di investimenti pubblici e privati che renderà la Darsena Europa un’infrastruttura all’avanguardia e un volano di crescita per tutto il territorio». Sembra una sottolineatura del tutto in linea con il nuovo andirivieni pragmatico di segnali fra governo e opposizione per uscire dalle secche di una contrapposizione frontale che sulla portualità farebbe solo guai, visto che si tratta di una materia in cui, in base alla modifica costituzionale del titolo quinto, si intrecciano le competenze del governo centrale e quelle dell’autonomia regionale: cosa significa andare per strappi per far prevalere l’uno sull’altra lo si è visto dopo il 2004 con un Vietnam di contese e guerriglie istituzionali.
Giani, che inizialmente non aveva fatto mistero del fatto di preferire una riconferma di Guerrieri, ha poi ringraziato il presidente uscente. Gli rende omaggio attribuendogli i meriti di un «eccellente operato che ha permesso di giungere a questo punto, rappresentando un contributo determinante per l’avvio del progetto». A ciò si aggiunga anche un plauso che personalmente rivolge alla sua giunta e al consiglio, in particolare – tiene a ribadire – «al consigliere Francesco Gazzetti per l’attenzione e la dedizione dimostrate in ogni fase di questo percorso».
La nota della Regione rievoca l’«ampio lavoro istruttorio, che ha coinvolto i settori competenti della Regione e il Comune di Livorno» in nome di «forte collaborazione istituzionale volta a garantire la realizzazione di un’opera chiave per lo sviluppo logistico, economico e occupazionale della Toscana»: si indica infine che la conclusione della procedura di valutazione di impatto ambientale statale (Via) dà autorizzazione, con decreto n. 81 dell’11 marzo 2024, all’«immersione in mare dei sedimenti dragati nei siti previsti dal progetto».
Mauro Zucchelli