Logistica sanitaria, Dhl Group investe 2 miliardi entro il 2030
Supporto alle nuove terapie grazie a soluzioni avanzate per il trasporto refrigerato
MILANO. Dhl Group annuncia un investimento strategico da 2 miliardi di euro nei prossimi cinque anni per potenziare le sue capacità nel settore logistico delle scienze della vita e dell’assistenza sanitaria. Secondo quanto viene riferito, sullo scacchiere planetario metà dell’investimento sarà destinato alle Americhe, il 25% all’Asia-Pacifico e il restante 25% alla regione “Emea”, cioè Europa, Medio Oriente e Africa.
L’investimento – informa l’azienda – si concentrerà sul «potenziamento di infrastrutture e tecnologie avanzate in tutti i punti della catena logistica: dallo stoccaggio all’evasione degli ordini, dalla distribuzione alla spedizione globale e all’ultimo miglio». E questo renderà «le catene di approvvigionamento ancora più resilienti, scalabili e reattive per i clienti». Viene sottolineato che «una parte significativa dell’investimento sarà destinata alla realizzazione di nuovi poli farmaceutici cross-divisionali certificati Gpd per le rotte di spedizione a multi-temperatura», oltre all’«ampliamento della capacità della catena del freddo nei siti già attivi, all’introduzione di veicoli a temperatura controllata e al perfezionamento delle soluzioni di imballaggio, sia passive che attive, per garantire una distribuzione sostenibile».
Dhl è il marchio di primaria rilevanza a livello mondiale nel settore della logistica: conta su circa 395mila dipendenti in 220 Paesi e territori in tutto il mondo: questa estensione capillare e in virtù di «soluzioni specializzate per i mercati e i settori in crescita, tra cui la tecnologia, il life science e la sanità, l’ingegneria, l’industria manifatturiera e l’energia, la mobilità e il retail», Dhl mira a posizionarsi come «l’azienda di logistica per il mondo». Il gruppo Dhl ha generato un fatturato di oltre 81,8 miliardi di euro nel 2023 e annuncia l’obiettivo di «una logistica a emissioni zero nel 2050».
Per rispondere alla crescente richiesta in settori critici come studi clinici, biofarmaceutica e terapie cellulari e geniche, Dhl segnala che sta investendo «anche in impianti di refrigerazione altamente specializzati, in grado di gestire intervalli termici bassi e bassissimi». Inoltre, – viene fatto rilevare – saranno introdotti sistemi It all’avanguardia in grado di assicurare «la visibilità completa lungo tutta la catena, garantendo l’integrità del prodotto, la conformità alle normative e la fiducia da parte degli operatori sanitari e dei pazienti».
Attraverso DHL Health Logistics, il gruppo tiene a riunire le proprie competenze in ambito delle scienze della vita e dell’assistenza sanitaria sotto un unico marchio. Questa semplificazione – si sottolinea – crea «un’esperienza fluida e coerente per i clienti, consentendo una gestione più efficace delle catene di fornitura complesse e internazionali, con livelli elevati di sicurezza, flessibilità e qualità del servizio». È un approccio pensato a misura delle esigenze dei clienti del settore farmaceutico, biofarmaceutico e medico: essi richiedono «soluzioni logistiche flessibili e connesse che vadano al di là dei servizi tradizionali».
Oscar de Bok, amministratore delegato di Dhl Supply Chain si richiama a quel «connettere le persone, migliorare le vite” della capogruppo Dhl per sottolineare che «il nostro investimento strategico nelle scienze della vita e nell’assistenza sanitaria è ispirato dalla “mission” dei nostri clienti: consegnare prodotti essenziali, spesso salvavita, a chi ne ha bisogno». De Bok ricorda che «stiamo sviluppando soluzioni logistiche integrate e di alta qualità, innovative e affidabili quanto i prodotti dei nostri clienti, per garantire che i pazienti ricevano le cure appropriate nel momento giusto, ovunque si trovino».
Dhl ha un fatturato globale superiore ai 5 miliardi di euro nel 2024: ha da tempo un ruolo di “partner di fiducia” nel settore delle “life sciences” e della “logistica della salute”: prevedendo «un incremento di altri 5 miliardi di euro entro il 2030», il gruppo sta intensificando il proprio impegno per «rispondere alle esigenze in rapida evoluzione del settore.
Attualmente Dhl Group gestisce «circa 600 strutture tra siti, “hub” e magazzini in quasi 130 Paesi, dedicati esclusivamente alla logistica sanitaria e farmaceutica, per un totale di oltre 2,5 milioni di metri quadrati di magazzino a temperatura controllata».
È da aggiungere che, investimenti infrastrutturali a arte, Dhl Group ha recentemente acquisito Cryopdp: si tratta di un corriere specializzato nei servizi logistici per studi clinici, biofarmaceutica e terapie cellulari e geniche. In tal modo – viene ribadito – si rafforzano ulteriormente le capacità del gruppo in questo segmento, «contribuendo all’espansione della rete globale nell’ambito della strategia di crescita a lungo termine».