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STATISTICHE

Venezia e Chioggia, traffici in crescita nei primi tre mesi del 2025

A trainare l’incremento sono agroalimentare, siderurgia e cementi

VENEZIA. Nei primi tre mesi dell’anno si conferma per i porti del Veneto – riuniti nell’Autorità di Sistema Portuale del mar Adriatico Settentrionale – la tendenza positiva riscontrata nel corso dello scorso anno: il primo trimestre fa registrare un incremento dei traffici sia a Venezia (più 4,3%) sia a Chioggia (più 29,3%).

La movimentazione negli ultimi dodici mesi “fotografati”, cioè dall’aprile 2024 al marzo scorso, ha superato a Venezia i 24,3 milioni di tonnellate, con una crescita di 6,9 punti percentuali rispetto all’anno precedente (mentre a Chioggia nello stesso periodo si raggiungono le 863 mila tonnellate). Dunque, come viene fatto rilevare, nel suo complesso il sistema portuale veneto ha movimentato in dodici mesi più di 25 milioni di tonnellate.

Il direttore Roberto Semenzato e il presidente Fulvio Lino Di Blsio al momento della firma

Per Venezia viene messo in evidenza l’andamento delle rinfuse solide, cresciute del 21,2% nel primo trimestre 2025 a confronto con l’analogo arco di tempo dell’anno precedente). In questo campo si sono avuti anche picchi del 220% in più per i cereali: è questo un settore che, al pari di altri in crescita («come mangimi, minerali e cementi»), consente di «compensare ampiamente i traffici di carbone che risultano ormai azzerati conseguentemente alle nuove strategie energetiche nazionali». Ad esempio, la movimentazione di cemento aumenta nei primi tre mesi di circa 63 mila tonnellate (più 16,1%): l’Authority veneziana ritiene che a trainare quest’incremento sia «anche il crescente fabbisogno del settore edile nel contesto della necessità di accelerare i cantieri delle opere legate ai finanziamenti Pnrr, nonché ai lavori infrastrutturali previsti in vista delle prossime Olimpiadi invernali Milano-Cortina».

Da parte dell’istituzione portuale veneta si mette l’accento sul fatto che le elaborazioni statistiche indicano nelle filiere dell’agroalimentare e del siderurgico i fattori trainanti negli ultimi mesi: i volumi di traffico, trimestre su trimestre, sono aumentati del 41,9% (180mila tonnellate di merci in più) per la prima e del 15,5% (152mila tonnellate in più) per la seconda.

E il resto? I traffici di merci in colli aumentano di quasi un punto e mezzo, i container sono in crescita dell’11,1%, vengono definiti «sostanzialmente stabili» i traffici ro-ro (meno 0,5%).

Il calo dei passeggeri delle crociere è ritenuto «fisiologico», visto che i primi tre mesi sono di “bassa stagione”: resta il fatto che il dato su base annuale relativo allo scalo di Venezia si attesti su un più 4,7% nel periodo compreso fra aprile 2024 e marzo 2025.

Il terminal Tiv a Porto Marghera in una veduta dall’alto

Quanto allo scalo clodiense, si segnala che «la prevista flessione registrata risulta riconducibile alle maggiori alternative dal lato dell’offerta terminalistica, tuttavia, la città conserva un settore di traffico altrimenti non presente fino al 2021». Sempre a Chioggia, relativamente al settore cargo si riscontra «una sensibile crescita nella movimentazione merci»: soprattutto nelle “merci varie in colli” (più 58,5%), che viene ritenuta «riconducibile in particolare all’aumento in termini di tonnellate dei prodotti siderurgici».

Fulvio Lino Di Blasio, presidente dell’Autorità di Sistema Portuale veneta, tiene a mettere sotto i riflettori il fatto che «il 2024 è stato l’anno delle sfide in cui porti di Venezia e Chioggia hanno dimostrato di avere numeri, energie e caratteristiche per competere anche in un contesto di incertezza geopolitica, garantendo una crescita in tutti i settori chiave nonostante le ripetute fibrillazioni cui sono state sottoposte le catene di approvvigionamento globali e i conseguenti aumenti dei costi e dei tempi di percorrenza delle rotte». Per Di Blasio Venezia e Chioggia, «unici porti regolati italiani», si confermano, inoltre, «uno snodo strategico per il Paese per quanto riguarda il traffico di prodotti alimentari, rinfuse, e prodotti siderurgici e materiali per l’edilizia destinati all’industria e alle costruzioni, oltre che per l’export di prodotti finiti realizzati dalla manifattura del nordest»

Pubblicato il
7 Maggio 2025

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