Yacht, ora tirano solo quelli superstar
Il mercato a due velocità e l’Italia è campione del mondo
LA SPEZIA. Il mercato delle barche superiori ai 30 metri è entrato in «una fase di stabilizzazione, se non di lieve riduzione complessiva». Dopo il picco di 375 nuove unità vendute nel 2021, il 2024 si è chiuso con 195 nuove vendite. Invece le consegne continuano a crescere: dalle 163 nel 2021 alle 228 nel 2024. Da segnalare anche che i cantieri stanno gradualmente esaurendo gli ordini accumulati: all’inizio dello scorso anno l’ “arretrato” aveva raggiunto quota 695, quest’anno registra la prima flessione da anni (anche se contenuta).
Ma forse c’è un aspetto che merita più attenzione, come se il mercato (e l’industria) stesse viaggiando a due velocità: tra il 2023 e il 2024 – viene fatto rilevare – i nuovi ordini nel segmento tra i 30 e i 40 metri «sono scesi del 20%», mentre quello immediatamente successivo, tra i 40 e i 50 metri, pur con volumi inferiori (circa la metà), è «cresciuto del 28%». Di più: la crescita resta positiva (più 13%) per «tutti i segmenti superiori ai 40 metri». Al tirar delle somme, cioè, i superyacht superiori ai 40 metri vedono gli spazi di mercato ancora «crescere a un buon ritmo», le unità dai 30 ai 40 metri invece no: sono «in decisa frenata». Comunque, nell’insieme il mercato grossomodo si stabilizza «dopo il boom di rimbalzo seguito alla crisi Covid».
Questa prima grandinata di cifre è “farina” del sacco di “SuperYacht Times” in occasione del Blue Design Summit 2025 a La Spezia: quella che viene presentata come «una delle principali testate internazionali del settore» ha reso pubblico lo studio annuale sull’evoluzione del mercato mondiale e l’ha aggiornato in esclusiva per l’evento spezzino con un consuntivo, quasi in tempo reale, sull’andamento del primo trimestre di quest’anno.
Da questi primissimi dati emerge un ulteriore tassello del puzzle che cambia ancora la prospettiva: l’impatto dei dazi («o anche solo dei loro annunci») potrebbe iniziare a riflettersi nei dati del primo quadrimestre. Quest’anno fra gennaio e aprile le nuove vendite di unità tra i 30 e i 40 metri sono scese «da 35 a 15» e anche quelle sopra i 40 metri sono calate «da 36 a 26».
Quanto all’Italia, si conferma una grande potenza in questo settore dell’economia industriale: vendite un po’ in arretramento (120 lo scorso anno contro le 147 del 2023) ma il dato 2024 risulta «il doppio rispetto alla somma di tutti gli altri Paesi concorrenti». Non è tutto: al 1° gennaio 2025 l’Italia contava «371 unità in portafoglio ordini, pari al 53% del totale mondiale».