Baby inventori a scuola di imprenditorialità
Migliaia di ragazzi alla gara tech promossa da Federmeccanica
FIRENZE. Centosessantamila studenti coinvolti nel corso di tredici edizioni: quella del 2025 ha visto la partecipazione di oltre 19mila bambini, in tutto 4.350 kit distribuiti in 52 province di tutta Italia. Stiamo parlando di “Eureka! Funziona!”, la gara di costruzioni tecnologiche promossa da Federmeccanica, con la collaborazione di Confindustria Toscana Centro e Costa, in accordo con il ministero dell’istruzione. Obiettivo: educare all’imprenditorialità una vasta platea di bambini e ragazzi.
L’appuntamento conclusivo si è tenuto a Firenze: la gara per giovani inventori quest’anno è stata dedicata al mondo del magnetismo. Passione e creatività hanno contraddistinto gli oltre 400 alunni da 16 province da tutta Italia che sono stati ospitati presso il Centro Tecnico Federale di Coverciano, palcoscenico di giochi, intrattenimenti, interviste e spazi espositivi. I piccoli protagonisti hanno così potuto sperimentare nuove modalità di lavoro di gruppo per dar forma ai giocattoli.
Va detto che Federmeccanica ha provveduto ad inviare alle classi aderenti un kit con vari oggetti (ad es. magneti, elastici, fili in metallo, dischi di cartone, asticelle di legno, palline) con cui gruppi di 4/5 bambini hanno inventato e realizzato un giocattolo in grado di muoversi utilizzando il principio fisico contenuto nel kit. Ogni bambino ha avuto un ruolo preciso nel team: chi è disegnatore tecnico, chi si occupa del diario di bordo per raccontare le varie fasi del lavoro, chi costruisce materialmente l’oggetto e chi progetta una campagna pubblicitaria. Le uniche due regole: prevedere la mobilità del giocattolo e, attenzione, vietato farsi aiutare dagli insegnanti…
Nell’edizione 2025 – viene sottolineato – i kit sono stati confezionati dall’Associazione Realmonte grazie all’impegno dei rifugiati politici mentre le schede informative sono state elaborate dall’ Associazione per l’Insegnamento della Fisica; partner scientifico l’Istituto Italiano di Tecnologia. Per l’occasione – viene spiegato – è stata distribuita a tutti i bambini una copia del libro “Ada, Alan e i misteri dell’IoT”, un racconto che porta i più giovani alla scoperta delle principali nuove tecnologie e di tutto il “mondo 4.0”.
Tra gli ospiti della tredicesima edizione: Stefano Serra (vicepresidente di Federmeccanica con delega all’istruzione e la formazione), Stefano Franchi (direttore generale Federmeccanica), Maurizio Bigazzi (presidente Confindustria Toscana Centro e Costa), Barbara Antonini (coordinatrice del presidio territoriale Empolese Valdelsa di Confindustria Toscana Centro e Costa), Silvano Simone Bettini (vicepresidente di Federmeccanica), che hanno giocato con i bambini e risposto alle loro domande. A condurre l’evento sono stati gli attori del “Teatro Educativo” e si è concluso con uno spettacolo teatrale scientifico a cura di Pleiadi Science Farmer.
Il vicepresidente di Federmeccanica, Stefano Serra, sottolinea che questa «è una iniziativa che promuoviamo e sosteniamo perché sviluppa la passione per gli studi tecnico-scientifici oltre alle abilità e competenze trasversali dei giovani». Poi rincara: «Crediamo che la formazione all’imprenditorialità, al lavoro di gruppo e l’orientamento alle “Stem” – aggiunge riferendosi all’insieme delle discipline relative a scienza, tecnologia, ingegneria e matematica – è più efficace se inizia già dalla scuola primaria, abbiamo l’obiettivo di stimolare il talento e la passione degli inventori di domani». Per Serra è importante il coinvolgimento degli insegnanti: hanno «un ruolo primario nell’attività di orientamento alla base del nostro progetto e ogni anno riempiono di passione la nostra iniziativa».
Il progetto di Federmeccanica – si afferma – ha l’ambizione di essere una prima palestra “culturale” dove, «con la semplicità e la naturalezza del gioco competitivo», vengono abbattuti «stereotipi e distinzioni di genere nei confronti delle materie scientifiche e della loro applicazione, valorizzando il lavoro di gruppo e l’adrenalina del competere».
«Il merito di questo progetto, cui abbiamo aderito convintamente fin dalla sua nascita, è quello di creare un istruttivo coinvolgimento degli alunni delle scuole primarie», aggiunge il presidente di Confindustria Toscana
Centro e Costa Maurizio Bigazzi. «Attraverso il gioco, non solo si avvicinano alle professioni dell’ambito tecnologico-scientifico ma alimentano anche quella concreta intraprendenza che anima ogni iniziativa imprenditoriale». L’esponente confindustriale mette l’accento sul fatto che «ancora pochi giovani scelgono di intraprendere il mestiere di imprenditore»: ben venga dunque la «capacità di individuare opportunità e tradurle in realtà» riuscendo a coltivarle «fin dai banchi di scuola, proprio attraverso progetti come questo»