Confindustria, le 80 candeline di Anie (elettrotecniche e elettroniche)
Alla festa a Roma pure il ministro saudita
MILANO. Nell’agosto 1945, in una Milano che aveva una gran voglia di rimettersi in piedi dopo la guerra ma forse non ne aveva ancora la forza, gli esponenti di 18 aziende trovarono il coraggio non solo di far ricominciare ciascuno la propria imprese ma di mettersi insieme: davanti al notaio Mario Ronchetti firmarono l’atto di nascita dell’Associazione Nazionale Industrie Elettrotecniche (Anie). È da quel giorno che Anie ha accompagnato passo dopo passo l’evoluzione dei settori dell’elettrotecnica e dell’elettronica dell’industria italiana e ha contribuito così a plasmarne il futuro.

Filippo Girardi, presidente di Anie, l’organizzazione confindustriale delle industrie elettrotecniche e elettroniche
A distanza di ottant’anni, adesso cade la ricorrenza di un “compleanno” carico di storia e al tempo stesso di voglia di innovazione per Anie, al fianco delle imprese socie, protagoniste della crescita tecnologica e industriale del nostro Paese. Dunque, una data da non lasciarsi scappare: ecco che il 18 giugno a Roma, nell’Auditorium della Tecnica di Confindustria, si terrà un grande evento promosso da Anie Confindustria in collaborazione con The European House Ambrosetti (Teha Group). Con una idea di fondo: coniugare memoria e visione, tradizione e innovazione, avendo comunque «uno sguardo proiettato verso il futuro dell’industria tecnologica», come dicono gli organizzatori.
La federazione Anie sotto le insegne confindustriali conta 1.100 aziende associate e circa 420mila addetti, ha un fatturato aggregato di 102,7 miliardi di euro e 28,5 miliardi di export per le tecnologie elettrotecniche ed elettroniche nel 2023. Vale la pena aggiungere che le aziende aderenti ad Anie investono mediamente in ricerca e sviluppo il 4% del fatturato: in tal modo aggregano una tale massa di investimenti nel settore ricerca e sviluppo da rappresentare «più del 30% dell’intero investimento» effettuato in questo campo dal settore privato in Italia.
Sotto i riflettori del dibattito, il ruolo strategico della tecnologia italiana nell’ambito delle transizioni “verde” e digitale, le sfide della competitività europea e il futuro della manifattura ad alta innovazione.
È durante questo convegno che verrà presentato lo studio strategico e di scenario dal titolo “Verso una nuova competitività industriale europea: Il ruolo strategico dell’elettrotecnica e dell’elettronica”. L’hanno realizzato, appunto, Anie e The European House Ambrosetti con il contributo del Research Department di Intesa Sanpaolo.
L’evento romano sarà moderato da Andrea Cabrini, direttore di Class Cnbc, e si aprirà con il saluto iniziale del presidente di Anie, Filippo Girardi, a cui seguirà l’intervento di Javier Ormazabal, presidente di Orgalim, sul ruolo dell’industria europea nel futuro economico del continente. Uno dei momenti centrali sarà la presentazione dello studio strategico e di scenario, con i contributi di Gregorio De Felice (capo economista di Intesa Sanpaolo) e Valerio De Molli (amministratore delegato di Teha).

Maria Chiara Carrozza, presidente del Cnr
Particolarmente attesi gli interventi di Maria Chiara Carrozza, presidente del Cnr, che parlerà delle frontiere tecnologiche per l’industria del futuro; e di Federico Rampini, giornalista del “Corriere della Sera” e saggista, che offrirà una riflessione sul nuovo scenario geopolitico internazionale. In programma anche un contributo internazionale con la presenza del ministro degli investimenti dell’Arabia Saudita Khalid Al-Falih.
Un altro momento particolarmente significativo sarà la tavola rotonda che darà voce a rappresentanti di grandi operatori industriali (Ferrovie dello Stato, Anas, Terna, Enel), protagonisti della trasformazione in atto sui mercati di domanda delle tecnologie Anie. A chiudere la giornata, l’intervento istituzionale del ministro delle imprese e del made in Italy, Adolfo Urso, e le conclusioni del presidente di Confindustria, Emanuele Orsini.