Birra artigianale, anche la Regione Toscana ora la tutela
Con il sì unanime del consiglio al via le misure di sostegno
FIRENZE. La Regione Toscana si è data una legge per la valorizzazione della birra artigianale e agricola: è stata approvata in via definitiva e all’unanimità nell’aula del Consiglio regionale. Il provvedimento viene visto come «un passo avanti importante» per il riconoscimento istituzionale del comparto e per «il rafforzamento di una filiera produttiva che unisce agricoltura, artigianato, sostenibilità e promozione territoriale». A sottolinearlo è l’Unionbirrai, l’associazione di categoria dei piccoli birrifici indipendenti, che accoglie «con grande soddisfazione» l’esito dell’iter legislativo e tiene a rimarcare «il valore concreto della norma appena approvata».
La legge regionale, presentata dal consigliere Mario Puppa insieme con l’ex consigliere Massimiliano Pescini ma che ha visto il voto unanime dell’aula, prevede l’erogazione di fino a 200mila euro l’anno per «interventi a favore dei microbirrifici con sede in Toscana», da destinare ad «ammodernamenti strutturali, tecnologie, certificazioni, formazione e valorizzazione delle materie prime locali come luppolo, cereali e castagne».
Claudio D’Agnolo, referente regionale dell’Unionbirrai, vede in questa legge «il frutto di un lungo percorso che abbiamo sostenuto con convinzione e costanza: è un risultato che riconosce finalmente il ruolo economico, culturale e ambientale della birra artigianale anche in Toscana». E rincara: «Grazie a questo strumento, i microbirrifici potranno investire sulla qualità, sul legame con il territorio e su nuove opportunità di sviluppo».
Francesco Mancini, componente del direttivo di Unionbirrai, ricorda che questo iter è stato «seguito e accompagnato» sin dall’inizio, «offrendo il nostro contributo tecnico e rappresentativo»: «La previsione di criteri premianti come la conduzione giovanile o femminile e il radicamento in aree interne va nella direzione giusta: quella di una filiera brassicola inclusiva, sostenibile e capace di generare sviluppo diffuso». Altro elemento qualificante della norma – viene sottolineato – è l’introduzione di una clausola valutativa, che prevede un monitoraggio annuale dell’impatto delle misure.
«La Toscana colma una lacuna, allineandosi finalmente alle altre Regioni italiane che già da tempo hanno riconosciuto il valore della birra artigianale», sottolinea Vittorio Ferraris, direttore generale di Unionbirrai. Ma non è un punto d’arrivo, tiene a rimarcare: «Ora inizia la fase più delicata, quella dell’attuazione. Unionbirrai è pronta a collaborare con la Regione per la definizione dei bandi, la promozione delle opportunità e la costruzione di un modello toscano virtuoso e replicabile».