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PARLAMENTO

Finalmente in arrivo i presidenti per i porti: si è sbloccato l’impasse

Domani nove nomine al voto in commissione, poi il decreto di Salvini

Il quartier generale del ministero delle infrastrutture e dei trasporti a Rima, zona Porta Pia

LIVORNO. Basta semplicemente gettare lo sguardo sul calendario delle convocazioni della commissione trasporti – l’agenda la trovate online sul sito di Montecitorio, qui il link) – ed ecco che, relativamente al pomeriggio di mercoledì 16, non è difficile trovare una sfilza di “atti del governo” che presentano indicazioni-fotocopia: “Proposta di nomina di (e qui titolo, nome e cognome) a presidente dell’Autorità di sistema portuale di (e qui la denominazione geografica)” più la segnalazione che si tratta della nomina numero qualcosa e la puntualizzazione di chi avrà l’incarico di relatore.

Ce n’è abbastanza per immaginare che si sia sbloccato l’impasse che, per una lite all’interno del centrodestra, soprattutto fra Lega e Fratelli d’Italia, non potendo impedire le intese fra il ministero (controllato dai leghisti con Matteo Salvini e il suo plenipotenziario Edoardo Rixi) e di volta in volta le varie Regioni coinvolte (una parte in mano al centrosinistra più Veneto e Friuli Venezia Giulia a guida leghista con Zaia e Fedriga), aveva bloccato tutto con l’espediente del rinvio del passaggio nelle commissioni parlamentari, peraltro tutt’altro che decisivo.

È sostanzialmente ininfluente quel voto ma questo passaggio bisogna comunque farlo come adempimento: e dunque lo slittamento ha messo l’intera procedura di nomina nel congelatore. Salvo far infuriare il fronte delle imprese, una parte delle istituzioni e i rappresentanti dei lavoratori, oltretutto attestandosi su una posizione indifendibile.

Il leader leghista Matteo Salvini, vicepresidente dek consiglio e ministro delle infrastrutture

Il calendario che chiunque può vedere online mette in fila questi presidenti in pectore per queste istituzioni portuali:

  • Francesco Mastro: Mare Adriatico meridionale, cioè Bari-Brindisi (nomina n. 82, relatore Baldelli, Fratelli d’Italia)
  • Raffaele Latrofa: Mar Tirreno centro-settentrionale, cioè Civitavecchia (nomina n. 95, relatore Frijia, Fratelli d’Italia)
  • Matteo Paroli: Mare Ligure occidentale, cioè Genova-Savona (nomina n. 65, relatore Frijia, Fratelli d’Italia)
  • Bruno Pisano: Mare Ligure orientale, cioè La Spezia-Carrara (nomina n. 90, relatore Frijia, Fratelli d’Italia)
  • Davide Gariglio: Mar Tirreno settentrionale, cioè Livorno-Piombino (nomina n. 84, relatore Boscaini, Forza Italia)
  • Francesco Rizzo: Stretto, cioè Messina (nomina n. 83, relatore Longi, Fratelli d’Italia)
  • Francesco Benevolo: Mare Adriatico centro-settentrionale, cioè Ravenna (nomina n. 81, relatore Marchetti, Lega)
  • Giovanni Gugliotti: Mare Ionio, cioè Taranto (nomina n. 78, relatore Caroppo, Forza Italia)
  • Rosario Antonio Gurrieri: Mare Adriatico orientale, cioè Trieste (nomina n. 79, relatore Panizzut. Lega)

Non conta niente ma per curiosità si segnala che cinque nominativi vengono presentati da un parlamentare di Fratelli d’Italia, due da deputati forzisti e due da leghisti.

Il paradosso è che questi nomi li trovate già al timone delle rispettive autorità portuali, ma come commissari: è l’escamotage per evitare di restare a bagnomaria per settimane. L’11 giugno il ministro Salvini ha fatto una infornata di commissari, limitandosi ad allungare la lista del comunicato precedente: fino al nome di Mastro che si è insediato il 30 giugno a Bari. Detto per inciso, poi c’è stato da metterci comunque la pezza perché i commissari erano senza comitato di gestione e magari senza segretario generale: dunque, su pressing della direzione ministeriale di settore e con il conforto dell’Avvocatura dello Stato, sono stati affidati i “super-poteri” ai commissari. Prima il 27 giugno con Matteo Paroli: a Genova doveva risolvere la “grana” di una importantissima concessione demaniale doppiamente problematica perché azzerata dal Consiglio di Stato e in scadenza). La settimana seguente, il 2 luglio con Pisano (La Spezia), Gariglio (Livorno), Gugliotti (Taranto) e Benevolo (Ravenna).

Il neo-commissario dell’Authority livornese, Davide Gariglio, fra i dirigenti Fabrizio Marilli (a sinistra) e Simone Gagliani

Questi nomi li trovate già come commissari sì ma non tutti: a Civitavecchia è rimasto Pino Musolino (secondo il giornale online “Shipmag” non aveva accettato l’invito del governo a dimettersi) e Latrofa deve ancora insediarsi. Manca anche il nome di Matteo Gasparato, per il quale il ministro Matteo Salvini ha avviato l’11 luglio scorso l’iter di nomina come presidente dell’Authority veneziana mandando la richiesta d’intesa ai vertici della Regione Veneto (e nel frattempo affidandogli l’incarico di commissario straordinario fin da subito). Troppo ravvicinata la data per aver già incassato non solo l’ok formale del “governatore” veneto, Luca Zaia, suo compagno di partito (che però risulta puntasse su Alberto Rossi, segretario generale di Assarmatori) ma anche superato la fase dell’audizione in commissione. Manca anche quello di Eliseo Cuccaro destinato al timone dell’Authority di Napoli-Salerno: qui l’iter è iniziato l’8 luglio, e c’è la scusante dei tempi troppo brevi per completare l’istruttoria.

L’intesa sembra aver visto prevalere Fratelli d’Italia ai danni della Lega: vedremo se è una questione legata alle nomine sul fronte della portualità made in Italy o se, non è da escludere, contagerà il toto-candidature per le regionali. Resta da capire se riguardi solo le “poltronissime” indicate sopra o anche quelle in scadenza da qui alla primavera prossima.

Rimangono ancora da coprire le caselle relative alle Autorità di Sistema Portuale di:

  • Palermo (Mare di Sicilia Occidentale): Pasqualino Monti dovrebbe esser scaduto da pochissimi giorni ma, in virtù dei 45 giorni concessi come proroga limite dalla legge Bassanini, potrebbe restare fin quasi a fine agosto
  • Cagliari (Mare di Sardegna): lo stesso discorso, con 4 giorni di differenza in più, vale anche per Massimo Deiana
  • Gioia Tauro (Mar Tirreno Meridionale e Ionio): l’ammiraglio livornese Andrea Agostinelli, che ha visto nel suo periodo alla guida dello scalo gioiese i container balzare ada 2,5 a quasi 4 milioni di teu, scadrà a fine luglio, dunque in linea di principio può restare in sella fino a metà settembre in “prorogatio”.
  • Augusta (Mar di Sicilia Orientale): Francesco Di Sarcina scade nella primavera del prossimo anno
  • Ancona (Mar Adriatico Centrale): anche Vincenzo Garofalo è in scadenza in quello stesso periodo, fra otto mesi, un giorno più tardi di Di Sarcina.

L’ammiraglio livornese Andrea Agostinelli: a fine luglio scade il suo mndato da presidente dell’Authority di Gioia Tauro

Ben venga, comunque, che il sistema della portualità del nostro Paese si avvii a uscire dall’ennesima fase emergenziale: i dazi di Trump al 30% (ma domattina potrebbero essere a zero come al 300 o al 3.000%, chissà) così come il diktat sulla spesa militare e il sostanziale obbligo di acquisto di armi Usa potrebbero complicare parecchio gli interscambi internazionali. E dunque l’export tramite porti. Perlomeno disporre di un sistema con guide stabili è sempre meglio che ritrovarsi con una portualità ancor più allo sbando nella governance.

Mauro Zucchelli

Pubblicato il
15 Luglio 2025
di MAURO ZUCCHELLI

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