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ORGANISMO ANTI-CRISI

Come non farsi strangolare dai debiti: mai così tante richieste di aiuto

La Camera di Commercio può aiutare a rinegoziare (e salvarsi): finora quasi 900 istanze

La sede livornese della Camera di Commercio della Maremma e del Tirreno

LIVORNO. Mai così tanti hanno bussato all’uscio dell’Organismo di composizione delle crisi da sovraindebitamento della Camera di Commercio (Occ). Per averne un’idea: dal 2016 alla fine dello scorso anno ne sono arrivate in tutto 871 all’ente camerale che copre le province di Livorno e di Grosseto (544 nella provincia di Livorno e 327 in quella di Grosseto, dove però l’Occ è in funzione dal 2018). Ma il record è nell’ultimo anno: nei dodici mesi del 2024 ne sono state presentate sono state 168, «di cui 95 a Livorno e 73 a Grosseto». Se guardiamo ancora più in dettaglio alle provenienze territoriali, a livello cioè di singolo Comune o gruppi di municipi, balza agli occhi che nell’ultimo anno considerato le pratiche arrivate all’Occ arrivano «soprattutto dal Comune di Livorno (54)», segue la città di Grosseto (con 38), poi più giù l’area Rosignano-Cecina e quella di Piombino-Val di Cornia.

Dicono dal quartier generale della Camera di Commercio: «È il massimo storico e si registra una notevole crescita rispetto all’anno precedente». Nel 2023 erano 72 a Livorno (21 in meno) e 60 a Grosseto (13 in meno). Tradotto: in otto anni la media delle istanze è «più che raddoppiata». Dipende dal fatto che si è allargato il cerchio di quanti, magari sulla base del passaparola, hanno saputo dell’esistenza di questa possibilità: vero, e sarebbe un aspetto positivo. Ma non facciamoci illusioni: questo incremento ha parecchio a che fare anche con una diffusa fragilità di tanti bilanci familiari.

A rendere le famiglie un paracadute sempre più sforacchiato è un combinato disposto: in molti già da tempo sono costretti ad affrontare le crisi facendo conto sullo smobilizzo dei risparmi delle generazioni precedenti, siano buoni postali e libretti Coop o la vendita della casa ereditata dalla nonna. Non solo: si restringono le coperture dello stato sociale e la famiglia è il luogo in cui ci si arrabatta, magari con un passaggio da genitori a figli adulti, a compensare carenze, disoccupazioni, precarietà, imprevisti. Di più: Livorno era stabilmente fra le prime cinque province in Italia per importo medio di pensione, negli ultimi anni capita che lo sia un po’ meno.

Il presidente della Camera di Commercio della Maremma e del Tirreno, Riccardo Breda

Comunque sia, è utile sapere che esiste l’Organismo di Composizione delle crisi da sovraindebitamento – fa riferimento al sistema delle Camere di Commercio – e che ad esso possono «rivolgersi consumatori, imprenditori minori, imprenditori agricoli, start-up innovative, lavoratori autonomi che si trovino ad avere un eccesso di debiti, ad esempio con istituti bancari, finanziarie, Agenzia delle Entrate, per proporre ai creditori un piano di ristrutturazione dei debiti secondo le diverse procedure previste dalla legge».

Il servizio di composizione delle crisi da sovraindebitamento offerto dalla Camera di Commercio con l’Occ, tenuto conto della sussistenza delle condizioni di legge, – afferma Riccardo Breda, presidente della Camera di Commercio della Maremma e del Tirreno – aiuta il consumatore e il piccolo imprenditore a trovare una possibile via d’uscita per far ripartire la propria attività, svolgendo una funzione fondamentale per il tessuto imprenditoriale e la tenuta economica del territorio».

Sgombriamo il campo da un possibile equivoco: non è il babbone ricco che ti cancella il debito, l’Occ è semmai un ente «terzo, imparziale e indipendente che fornisce informazioni sul sovraindebitamento». Serve a gestire la fase di difficoltà valutando, come spiegano dall’ente camerale, le richieste di chi vuole attivare la procedura. Ci sono varie fasi:

  • il debitore presenta un’istanza per la nomina del “Gestore della crisi” ai fini della ristrutturazione dei debiti;
  • il gestore è un professionista esperto scelto dalla Camera all’interno di un apposito elenco (in cui sono iscritti 101 gestori, 62 dei quali per la provincia di Livorno e 39 per Grosseto, 82 appartenenti all’Ordine dei Commercialisti e Esperti Contabili e 19 all’Ordine degli Avvocati delle due province): analizza la situazione e rilascia una relazione;
  • il Tribunale che può omologare la proposta oppure rigettare l’istanza.

«I dati dicono che l’Organismo di composizione delle crisi da sovraindebitamento del nostro ente camerale  è un servizio importante: a partire dalla sua istituzione, che è una precisa scelta della Camera, ha registrato una progressiva crescita delle istanze depositate, con un incremento delle situazioni debitorie a causa della crisi post pandemica», tiene a sottolineare il presidente dell’ente. Le fasi sono state contrassegnate dal triennio 2020-2022 caratterizzato da un andamento altalenante legato alla pandemia mentre successivamente, a partire dal 2023, si assiste ad un aumento consistente dell’attività, dando una risposta a consumatori e piccoli imprenditori che si trovano in difficoltà».

Breda ricorda che attorno alla Camera di Commercio c’è una rete di stretta collaborazione con l’Ordine dei Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili, con l’Ordine degli Avvocati, con le associazioni dei consumatori delle due province e con la Fondazione Toscana per la Prevenzione dell’Usura Onlus («con la quale abbiamo una convenzione per la gestione dei Centri di ascolto diffusi sul territorio nelle sedi delle Misericordie, che svolgono un lavoro fondamentale»).

Dalla “fotografia” scattata dal seicentesco Palazzo della Dogana, sede livornese dell’istituzione camerale, emerge un aspetto relativo alla tipologia delle istanze: «Nella gran parte dei casi (90% a Livorno e 82% a Grosseto) è un consumatore a presentare l’istanza rispetto ai piccoli imprenditori». La procedura più utilizzata? Quella della liquidazione controllata: seguita nel 48% dei casi a Livorno e nel 53% a Grosseto.

Si è detto che spetta poi al Tribunale giudicare se l’istanza è da ammettere o da respingere, ma quante sono state davvero accettate? I dati parlano chiaro: «Le procedure depositate in Tribunale dal 2017 sono state 195 a Livorno e di esse ben 160 sono state omologate. Centouna a Grosseto, di cui 74 omologate». Per intenderci: negli ultimi tre anni – viene fatto rilevare – sulle 53 presentate al tribunale livornese solo una ha ricevuto il diniego, mentre a Grosseto sulle 42 presentate, le omologate sono 34».

E di quali cifre stiamo parlando? Mica quattro spiccioli. «Nel triennio dal 2022 al 2024 le procedure omologate dal Tribunale di Livorno hanno permesso di ristrutturare una massa complessiva di debiti superiore a 5 milioni di euro (di cui quasi 3,5 milioni di consumatori e la restante parte di imprese). Da questo totale, trattandosi di debitori incapienti, sono stati azzerati due milioni di euro di debiti». Quanto a Grosseto, nello stesso periodo le procedure omologate dal Tribunale maremmano hanno permesso di «ristrutturare una massa complessiva di debiti superiore a 3,8 milioni di euro (di cui oltre 2 milioni di consumatori e la restante parte di imprese)», mentre i debiti azzerati, trattandosi di debitori incapienti, hanno di poco superato i 100mila euro». Al tirar della riga del totale, nelle due province, nel caso dei consumatori i debiti complessivi sono stati ridotti mediamente di circa il 75%, mentre per le imprese di circa l’85%.

Bernardino Malaspina

Pubblicato il
17 Luglio 2025
di BERNARDINO MALASPINA

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