Il commissario Paroli vuole per Savona e Vado l’estensione della “Zls”
La mossa per ridurre l’impressione di una Authority “genova-centrica”

Matteo Paroli
SAVONA. Estendere al territorio savonese e al retroterra piemontese la “zona logistica semplificata” (Zls) che è «un’opportunità straordinaria per lo sviluppo locale». È questo uno degli aspetti che il commissario straordinario Matteo Paroli – ormai a meno di un passo dall’incarico come presidente dell’istituzione portuale di Palazzo San Giorgio a Genova – ha messo sotto i riflettori nel corso di un faccia a faccia con la comunità marittimo-portuale di Savona-Vado. Obiettivo: cercare di ridurre l’impressione di una Authority troppo “genova-centrica” che ha spesso fatto mugugnare i savonesi. Paroli si è presentato all’insegna di ascolto, coesione e proposte per dare l’idea che nell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Occidentale non ci sono figliastri.
Dal quartier generale dell’Autorità di Sistema Portuale si mette l’accento che nell’ultima seduta il “comitato d’indirizzo della Zls” è stato detto sì all’avvio del processo di ampliamento della “zona logistica semplificata” fino a includere «nuove aree strategiche nel territorio di Savona, Vado Ligure e Bergeggi» («insieme ai compendi statali “ex Funivie”, attualmente in gestione commissariale»). È una estensione – viene spiegato – «resa possibile dalla cessione transitoria di 454,66 ettari da parte della Regione Lombardia» e costituisce un passaggio fondamentale per «il rafforzamento del sistema logistico integrato ligure-piemontese e per la piena valorizzazione delle potenzialità produttive dell’area savonese». È in questo modo che, secondo l’ente portuale genovese, le infrastrutture logistiche locali si trasformerebbero «in poli avanzati di sviluppo economico ad alto valore aggiunto, in grado di attirare imprese manifatturiere, tecnologie innovative e investimenti a lungo termine».
L’incontro, ospitato nel quartier generale dell’Unione Industriali in occasione dell’assemblea dell’organizzazione di categoria dell’utenza portuale di Savona-Vado, non è stato solo una presa di contatto con il territorio, viene sottolineato nella newsletter dell’ente portuale genovese. Davanti a sé Paroli ha avuto la presidente degli industriali savonesi, Caterina Sambin, e il presidente dell’Unione Utenti del Porto, Gerardo Ghiliotto.
A giudizio di Paroli in un rapporto costruito su ascolto e concretezza c’è spazio per una «cooperazione all’interno di una visione sistemica». Cooperazione e collaborazione che, detto per inciso, il commissario ha auspicato anche tra Authority e Regione per «supportare in modo efficace il comitato d’indirizzo della “Zls”». Cooperazione – è stato ribadito – anche con Agenzia Dogane e Guardia di Finanza per «garantire controlli rapidi ed efficaci, anche attraverso l’adozione di nuove tecnologie come scanner e sistemi di ispezione mobili o fissi». A tal riguardo, ha dato la disponibilità dell’Autorità di Sistema a «promuovere accordi specifici per migliorare ulteriormente l’efficienza operativa, come già fatto in altri scali italiani».
Concretezza, si diceva. Paroli indica tra le priorità nel breve periodo l’esigenza di «intervenire sulla banchina “Scassa 33” nella Zona Alti Fondali del porto di Savona, ritenuta cruciale per la continuità del traffico ro-ro e per garantire piena operatività all’infrastruttura». Analogamente, vale a oena di segnalare l’impegno ad accelerare su «progettazione e affidamento dei lavori di bonifica e riqualificazione dell’ex sede dell’istituzione portuale».
«Le istanze e le criticità che mi sono state presentate – queste le parole di Paroli – rappresentano un valore importante: le ho ascoltate con attenzione e apprezzo la franchezza e la volontà di collaborazione che avete espresso».