«Bene il Frejus, ora le Alpi non devono essere più una barriera»
Apre il secondo tunnel ma a settembre chiude il traforo del monte Bianco

Paolo Uggè
ROMA. «Siamo soddisfatti dell’apertura della seconda canna del Frejus perché rappresenta un tassello fondamentale per la sicurezza e la competitività del trasporto merci attraverso le Alpi». È il giudizio che arriva da Paolo Uggè, presidente di Fai-Conftrasporto, di fronte all’apertura al traffico prevista per lunedì 28 luglio: il traforo autostradale del Fréjus è «infrastruttura strategica per la mobilità delle merci tra Italia e Francia e per la sicurezza della circolazione lungo l’asse Torino-Modane».
Ma questo è solo un primo tassello di un mosaico più ampio: «Ora ci aspettiamo che si prosegua con determinazione per garantire la piena permeabilità dell’arco alpino, superando i vincoli e le limitazioni unilaterali che da anni penalizzano il sistema logistico italiano». Il fatto che le Alpi diventino una barriera complicata per portare le merci verso l’Europa è una questione che finora è rimasta confinata fra gli addetti ai lavori: eppure è un aspetto strategico perché costituisce uno svantaggio competitivo delle nostre imprese, siano esse di trasporto o anche di produzione, rispetto a quelle che stanno al di là delle Alpi.
Non è un caso, dunque, se la federazione torna a sollecitare la riattivazione dell’Autostrada Ferroviaria Alpina (Afa), ferma da oltre due anni: riaprirla – dice Uggè – significa «alleggerire il traffico stradale, rafforzare l’intermodalità e ridurre l’impatto ambientale, contribuendo a una logistica più moderna, efficiente e sostenibile».
Il numero uno di Fai-Conftrasporto tiene a riconoscere al ministro Salvini di aver rispettato l’impegno preso «già lo scorso marzo, quando eravamo a Bruxelles con gli imprenditori Fai»: si era assunto «la responsabilità di favorire l’attivazione dell’opera». Lo storico leader dell’autotrasporto chiosa: «Non è arrivata nei tempi brevi che avremmo auspicato, ma il ministro ha mantenuto la parola data».
Quanto al Frejus, dopo «anni di attese, ritardi e investimenti», l’attivazione della nuova galleria – che è «lunga quasi 13 chilometri» – consentirà il transito separato per senso di marcia. Questo ridurrà «il rischio di incidenti» e migliorerà «la gestione dei flussi in caso di criticità». Un risultato importante, a maggior ragione perché è prevista la chiusura del traforo del Monte Bianco «dal 1° settembre per oltre tre mesi».