Visita il sito web
Tempo per la lettura: 2 minuti
CROCIERE

Catania, nuova banchina di 405 metri per grandi navi

Col rifacimento della diga foranea ecco il restyling del molo 25

Francesco Di Sarcina e Raffaella Del Prete durante un sopralluogo sulla banchina 25

CATANIA. In virtù del progetto di rifacimento della diga foranea, salgono a tre le banchine in grado di accogliere le crociere nel porto di Catania: il restyling del molo 25 consente da oggi di dare il benvenuto alle più grandi navi del mondo.
A darne notizia è l’Autorita di Sistema Portuale del Mare di Sicilia orientale, segnalando che la banchina è “lunga 405 metri con un fondale minimo di 9 metri, profondità necessaria per garantire l’approdo e la sicurezza delle imponenti navi”. A ciò si aggiunga un’area di sosta di 7mila metri quadri dedicata ai pullman turistici e alla logistica di terra.
In questo modo – viene fatto rilevare – lo scalo etneo diventa “sempre più funzionale e competitivo in vista di una significativa crescita del traffico crocieristico nell’area di competenza dell’istituzione portuale guidata dal presidente Francesco Di Sarcina.
“Un intervento assolutamente indispensabile per rendere la banchina efficiente e adeguata agli standard odierni”, mette in evidenza l’ingegner Di Sarcina. “Abbiamo ripristinato il ciglio, ricertificato tutte le bitte, risistemato i parabordi e soprattutto livellato il fondale che, a causa di spostamento di sabbia e massi, non era più idoneo ad assicurare i 9 metri, utili alle grandi crociere”. Poi aggiunge: “La cosa più importante sarà mantenerlo in queste condizioni, agendo periodicamente perché l’arrivo delle navi crea ulteriori dislivelli, che vanno appunto monitorati”.
In questo momento – viene spiegato dal quartier generale dell’ente – le navi ormeggiano nello sporgente centrale, che è il molo più lungo del porto di Catania. Qui nascerà anche la nuova stazione marittima: adesso si aggiunge questa rinnovata banchina, dal lato della diga foranea, dove stanno proseguendo i lavori che saranno terminati all’inizio del 2026, così da eliminare le attuali impalcature al momento visibili.
“Si tratta di un molo con specifiche tecniche di eccellenza”, sottolinea Raffaella Del Prete, general manager di Gph Italian Cruise Port, l’azienda che gestisce il terminal crocieristico a Catania. “La configurazione di tre banchine crocieristiche operative rappresenta un salto qualitativo nella gestione dei flussi turistici e nell’accoglienza delle nuove generazioni di unità navali crocieristiche, anche perché prevede l’accoglienza simultanea di multiple unità navali da crociera e l’area circostante, destinata alla logistica terrestre, ottimizza i flussi turistici e il coordinamento con i vettori terrestri, consolidando la vocazione del porto catanese quale destinazione privilegiata nel bacino mediterraneo”.
Del Prete segnala che questa infrastruttura sta già generando “un impatto operativo significativo”: permette di “aumentare il numero di ormeggi e, di conseguenza, l’accoglienza dei passeggeri, anche alla luce degli obiettivi da raggiungere da oggi al 2027. Questo lavoro rappresenta un esempio concreto di virtuosa collaborazione virtuosa con l’Autorità di Sistema Portuale”.

Pubblicato il
28 Luglio 2025

Potrebbe interessarti

Il neo-kompanjia Stachanov

Il kompanjia Aleksej Stachanov in confronto era, come si dice da noi, uno scansafatiche: cioè robetta. Perché oggi l’avvocato Matteo Paroli copre in contemporanea due cariche da far tremare le vene ai polsi. È...

Leggi ancora

Per la guerra per la pace

C’è qualcosa di nuovo oggi nel cielo. No, non è l’aquilone della poesia di Giovanni Pascoli, quella che noi anziani dovevamo studiare a scuola. Il qualcosa di nuovo sono i droni: diventati in poco...

Leggi ancora

Tasse e governi

C’è la stagione di tutte le cose e di tutte le passioni. Questa d’oggi, per dirla come lo scrittore americano John Steinbeck, è quella “del nostro scontento”. Scontento? Noi del ceto medio siamo ancora una...

Leggi ancora

Hic sunt leones

Può anche darsi che, come spesso accade, l’allarme lanciato ai primi del mese dall’ammiraglio Enrico Credendino risponda anche all’altro celebre detto latino  Pro Domo Sua, riferito come noto a Cicerone. Però il capo di...

Leggi ancora

Uno scavalco che non scavalca mai

Se ne parla con comprensibile pudore: anche lo “scavalco” ferroviario tanto atteso e tanto sbandierato tra l’interporto Vespucci e le banchine di Livorno, finisce nell’elenco delle speranze deluse: almeno per i tempi. Scriveva Silvia...

Leggi ancora

Quando Berta filava

Non c’è niente da ridere: semmai da capire perché altre realtà portuali, in particolare non nazionali, ci stanno surclassando sia come adeguamento di strutture e fondali, sia come traffici. E fa male al cuore ricordare che fummo, con...

Leggi ancora
Quaderni
Archivio