I vertici delle forze armate in “conclave” per parlare del futuro della difesa

Carmine Masiello, capo di stato maggiore dell’Esercito
ROMA. Si intitola “Defence Summit 2025” ed è l’evento messo in calendario per settembre dal quotidiano confindustriale “Sole 24 Ore” per parlare del futuro della difesa e della sicurezza del nostro Paese. Appuntamento a Roma mercoledì 11 settembre: chissà se è un caso che la data cada nel giorno dell’anniversario numero 24 dell’attentato delle Torri Gemelle. A partire dalle ore 9,30 all’Auditorium Parco della Musica (e in diretta streaming sul sito dedicato) si discuterà non solo del «momento di forte instabilità geopolitica» e dell’«aumento degli investimenti della Nato nel settore», ma anche e forse soprattutto si approfondirà anche quel che significa la scelta dei Paesi aderenti alla Nato di far salire fino al 5% del Pil le spese per la difesa. In Italia equivale – viene spiegato – a «passare dagli attuali 45 miliardi a 145 miliardi nei prossimi dieci anni»: ma come e dove andranno investite queste risorse? E quali saranno le ricadute non solo in termini di sicurezza, ma anche a livello industriale e lavorativo?
Protagonisti dell’evento saranno i massimi rappresentanti delle istituzioni, delle forze armate e delle imprese. Gli organizzatori informano che all’evento hanno già dato l’adesione i generali Luciano Portolano (capo di stato maggiore della Difesa) e Antonio Conserva (capo di stato maggiore dell’Aeronautica Militare) e Carmine Masiello (capo di stato maggiore dell’Esercito) e gli ammiragli Enrico Credendino (capo di stato maggiore della Marina Militare) e Nicola Carlone (comandante generale del Corpo delle Capitanerie di Porto Guardia Costiera).

L’ammiraglio Enrico Credendino