Il porto di Livorno ora imbrigliato dai vincoli, l’Authority si fa sentire
«Ecco quali documenti dimostrano che le banchine sono escluse»

Porto di Livorno: una visione d’insieme dall’alto
LIVORNO. Come se non ci fosse differenza fra le scogliere del Romito e le falesie di Antignano, da un lato, e i piazzali destinati alle “autostrade del mare” in Darsena 1 o le grandi gru che in Darsena Toscana scaricano centinaia di container: è stato esteso anche all’ambito portuale il vincolo paesaggistico della fascia costiera che finora era assente. L’Autorità di Sistema Portuale è «pienamente consapevole delle implicazioni negative delle determinazioni assunte dalla conferenza paesaggistica per la conformazione del “piano operativo comunale” (Poc)» che ha portato a questa novità che desta forti preoccupazioni fra gli imprenditori.
È il numero uno dell’istituzione portuale livornese, il commissario straordinario Davide Gariglio, a sottolineare che Palazzo Rosciano è ben al corrente del problema, anzi di aver «espresso al prefetto e al Sovrintendente la nostra preoccupazione per l’esito della conferenza paesaggistica», che ha poi portato alla svolta. In occasione del faccia a faccia convocato al tavolo del Palazzo del Governo dal prefetto Giancarlo Dionisi, il numero uno del porto livornese puntualizza di aver avuto modo in tale contesto di confrontarsi con il Sovrintendente: Gariglio lo descrive come «un incontro costruttivo». Parlando a margine della riunione dell’Organismo di Partenariato convocato sulla questione Ltm, il commissario sottolinea che intende affrontarla «nell’interesse della salvaguardia del porto».
A ben vedere, però, all’interno di una narrazione che non punta a battere i pugni sul tavolo, il commissario dell’Autorità di Sistema Portuale del mar Tirreno Settentrionale tiene a mettere in evidenza anche alcuni aspetti che appaiono incongruenze o quantomeno meritano approfondimenti. A cominciare dal fatto che finora «tutte le autorizzazioni e tutti gli strumenti di pianificazione adottati con il coinvolgimento degli enti e delle amministrazioni competenti» avevano «escluso l’esistenza del vincolo paesaggistico sulle aree portuali».

Davide Gariglio, commissario straordinario dell’Authority livornese
C’è dell’altro. «Tale esclusione – rimarca il commissario alla guida dell’ente portuale – è stata espressamente contemplata dal piano regolatore portuale approvato dalla Regione Toscana nel 2015 all’esito di un complesso iter procedimentale che ha visto il coinvolgimento degli enti e delle amministrazioni competenti». Di più: Gariglio ricorda che «questo strumento pianificatorio contiene una specifica indicazione di assenza del vincolo della fascia costiera per l’ambito portuale ai sensi dell’art. 142 comma 2 del Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio (Dlgs 42/2004)».
È sulla base di queste premesse che Gariglio mette in rilievo l’impegno di «agire in tutti i modi possibili, nella logica della collaborazione con le altre realtà pubbliche chiamate a gestire gli interessi del porto, per trovare soluzioni che non limitino lo sviluppo e l’operatività del nostro scalo portuale».