Genova, col nuovo viadotto linea diretta fra autostrada e porto
Lavori complessi (costo 32 milioni) per l’intreccio con viabilità e binari

Matteo Paroli all’inaugurazione del nuovo viadotto di Genova
GENOVA. È entrato in funzione il nuovo viadotto che collega in presa diretta il casello autostradale di Genova Pra’ con il bacino portuale. A darne notizia è l’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Occidentale dal quartier generale di Palazzo San Giorgio, segnalando che così si «rende più efficiente l’accesso al terminal container con un collegamento diretto alle principali direttrici autostradali verso il Nord-Ovest italiano e l’Europa». È da aggiungere anche che si risolvono le interferenze con lo scalo ferroviario: questo – viene sottolineato – apre la strada a «prossimi potenziamenti intermodali». Tero vantaggio da non sottovalutare: in virtù di alcune soluzioni progettuali, si alleggerisce il traffico urbano e si riduce l’impatto visivo e acustico sul quartiere. Il che non guasta nell’ottica di un miglioramento della convivenza tra porto e città.
A dare il segno della rilevanza di quest’opera pubblica è lo schieramento di autorità in occasione dell’inaugurazione del nuovo viadotto, che è stata contrassegnata dal simbolico sorvolo della bandiera italiana. Al taglio del nastro erano presenti: il viceministro Edoardo Rixi, braccio destro del ministro-vicepremier Matteo Salvini al ministero dalle infrastrutture e dei trasporti; il presidente dell’Authority genovese, Matteo Paroli; il presidente della Regione Liguria, Marco Bucci; l’assessore alle opere strategiche e infrastrutturali del Comune di Genova, Massimo Ferrante.
L’opera è costata 32,4 milioni di euro e ha richiesto un grosso lavoro di coordinamento per venire a capo di tante situazioni complicate dall’intrecciarsi di sottoservizi rilevanti, della presenza della viabilità autostradale e urbana così come della linea ferroviaria Genova–Ventimiglia e dei fasci binari a servizio del terminal container. I lavori sono iniziati quattro anni fa e sono stati effettuati – viene messo in luce – «garantendo la continuità operativa del porto e limitando al massimo i disagi per la cittadinanza». Per riuscirci si è arrivati a mettere in calendario il varo notturno delle campate lo scorso anno. Da segnalare che la nuova infrastruttura è dotata di «barriere fonoassorbenti di ultima generazione» e dispone di «innovativi giunti a lamelle longitudinali che attenuano il rumore al passaggio dei mezzi». Dettagli importanti, se si vuol mitigare quanto più possibile l’impatto acustico sul centro abitato.
Il viadotto – la cui realizzazione ha coinvolto «oltre 200 professionisti» e, a giudizio dell’Authority, rappresenta «un esempio di eccellenza ingegneristica» – è stato realizzato con struttura mista acciaio–calcestruzzo e un design snello che riduce l’ingombro visivo rispetto alla precedente infrastruttura: viene spiegato che è «lungo 450 metri per 11 campate» e che offre al traffico pesante «tre corsie, cioè una in più rispetto alla precedente infrastruttura»: due corsie di ingresso in porto per prevenire code in prossimità del casello autostradale e una in uscita.
L’ultima fase dei lavori prevede la demolizione del vecchio viadotto: si inizierà il mese prossimo e la tabella di marcia ha in programma di concludere l’intervento entro fine anno. In particolare, occorrerà prestare molta attenzione allo smontaggio e calata della parte di scavalco della linea Genova-Ventimiglia e di via Pra’: è un’altra sfida – viene indicato – per «limitare il più possibile i disagi per la cittadinanza».