Con l’ambulanza “smart” il pronto soccorso inizia in strada
Realtà aumentata e apparecchiature iper-connesse: test a Pisa

La simulazione di un soccorso d’emergenza con una ambulanza “smart” iper-connessa
PISA. Video trasmessi in tempo reale, immagini diagnostiche e una enorme mole di dati clinici a bassissima latenza, cioè con un “ritardo” infinitesimale fra partenza e arrivo. Grazie all’integrazione di dispositivi audio-video di nuova generazione e a visori in realtà aumentata e virtuale, già durante il viaggio in ambulanza l’operatore può collaborare in tempo reale con lo specialista a distanza: migliora la qualità e la tempestività dell’assistenza al paziente già durante il trasporto, magari perché la situazione della persona soccorsa è talmente grave che anche un minuto è importante.
Stiamo parlando di un test per mettere a punto e verificare l’affidabilità di nuove forme di soccorso grazie alle attrezzature di “ambulanze smart”. Sono stati anche messi sotto i riflettori dell’analisi alcuni strumenti diagnostici avanzati per le patologie cardiologiche: è dimostrato come le reti “oltre il 5G” possano «abilitare nuove modalità di intervento clinico in scenari di emergenza», come è stato spiegato presentando il risultato di questa ricerca.
Si tratta della “smart ambulance”, nell’ambito del progetto europeo TrialsNet, coordinato da Ericsson Italia e finanziato dalla Commissione Europea attraverso il programma Horizon-Ju-Sns-2022. All’ideazione e alla realizzazione del progetto ha collaborato l’Istituto di fisiologia clinica del Cnr di Pisa (Cnr-Ifc).
Il progetto nasce da una collaborazione interdisciplinare tra realtà di eccellenza: la collaborazione interdisciplinare ha coinvolto l’Istituto di Intelligenza Meccanica. Ericsson Research – è stato fatto rilevare – ha fornito le soluzioni infrastrutturali con funzionalità avanzate di orchestrazione end-to-end. Tim ha messo a disposizione le infrastrutture di rete, la Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa ha contribuito con le sue competenze nel campo della realtà aumentata, la Fondazione Toscana Gabriele Monasterio ha curato la validazione clinica delle soluzioni testate.

La simulazione di un soccorso d’emergenza grazie alla collaborazione con la Pubblica Assistenza di Pisa
È da aggiungere che poi tutto è stato reso concretamente possibile grazie alla fondamentale collaborazione della Pubblica Assistenza di Pisa: per tutto il tempo indispensabile per il test, ha messo a completa disposizione un’ambulanza e i propri operatori per le prove di simulazione su paziente affetto da Stemi cardiaco («è stato un contributo prezioso che ha permesso di validare le soluzioni proposte in un contesto reale e operativo»).
Secondo quanto riferito da fonti ufficiali della Scuola Sant’Anna, il trial ha messo al centro un’infrastruttura di rete avanzata, basata su tecnologie “oltre il 5G” che è «in grado di garantire connettività ultraveloce, stabile ed efficiente anche in mobilità e in aree remote». È il passaggio-chiave che apre le porte dell’identikit della medicina di emergenza del futuro: tale – è stato messo in rilievo – da trasformare l’ambulanza in qualcosa di più di un mezzo di trasporto, semmai «un nodo intelligente, interconnesso e perfettamente integrato nel sistema sanitario».
Occhi puntati sull’ambulanza ma anche sull’infrastruttura di rete: è per questo che dal Sant’Anna mettono in evidenza il fatto che «con questa sperimentazione, Pisa consolida la sua vocazione di città laboratorio per le reti di nuova generazione, aprendo la strada a scenari in cui l’infrastruttura di rete diventa il vero fattore abilitante per applicazioni avanzate di sanità digitale e per servizi innovativi a supporto dei cittadini».