Sos infrastrutture, la Toscana della Costa ora vuol farsi sentire
Breda: «Si dia risposta alle preoccupazione del mondo delle imprese e del lavoro»

L’ironia labronica ha tramutato l’inadeguatezza delle infrastrutture in uno sfottò: anzi, in una “attrazione turistica”, come indicato su Google Maps con un bel po’ di recensioni. Ci sono pure magliette e profili social per celebrarne la fama
LIVORNO. La Camera di Commercio della Maremma e del Tirreno torna ad alzare la voce sulla patata bollente delle infrastrutture del territorio sulla direttrice della Toscana costiera. Il presidente dell’istituzione camerale livornese-grossetana, Riccardo Breda, lo fa a distanza di tre anni dagli “stati generali” che erano stati il punto più alto della mobilitazione di istituzioni e parti sociali per chiedere più attenzione. Lo fa con una convocazione simultanea tanto a Livorno come a Grosseto messe in comune tramite collegamento video: per dire che l’una e l’altra provincia hanno il medesimo problema, quello della grande viabilità rimasta a metà.
«Investire sulle infrastrutture è un nodo centrale per l’economia della costa toscana», spiegano dal quartier generale dell’ente camerale per sottolineare quanto «è necessario che vengano ascoltate le istanze del mondo delle imprese e del lavoro». Alla chiamata a raccolta lanciata dal presidente Breda hanno risposto associazioni di categoria e le organizzazioni sindacali delle province di Livorno e di Grosseto. Obiettivo: far ripartire la lotta in nome di «un percorso condiviso» per il rilancio dello sviluppo della fascia costiera toscana, che da lungo tempo cammina a una velocità sensibilmente inferiore rispetto al “cuore” della regione.
«Ringrazio tutti i partecipanti che hanno capito l’importanza di questa riunione, promossa dalla Camera con l’obbiettivo di pianificare insieme a tutte le associazioni datoriali e sindacali delle azioni e delle strategie condivise su quello che è un tema davvero cruciale per i nostri territori e per tutta la regione», queste le parole di Breda. «Ormai da tempo – aggiunge – diciamo che l’evidente deficit infrastrutturale della costa ne penalizza lo sviluppo ed è davvero necessario recuperare un dialogo tra il mondo delle imprese e del lavoro con la politica nazionale, data la mancanza di certezze rispetto al sistema infrastrutturale costiero».

Riccardo Breda (presidente della Camera di Commercio della Maremma e del Tirreno) E Luca Salvetti (sindaco di Livorno) in una immagine d’archivio
La Camera di Commercio si è fatta promotrice di «aprire un confronto costruttivo con le associazioni di categoria e le organizzazioni sindacali del territorio», è stato sottolineati: nel corso degli interventi è emersa «unità di intenti». Con una sottolineatura: le opere più importanti per le province di Grosseto e Livorno «sono in capo al governo», dunque il primo passo sarà quello di «chiedere un incontro a tutti i parlamentari dei due territori per i primi giorni di settembre». Con uno scopo: guardare a Roma, e a cercare – con in testa i parlamentari grossetani e livornesi – di aprire una discussione sul tema delle infrastrutture e «farlo poi diventare anche tema di confronto con i prossimi candidati alla presidenza e al Consiglio della Regione Toscana, quando saranno ufficializzati».
Breda ricorda che l’ultimo dossier dell’economia territoriale elaborato con i dati 2024 dal centro studi della Camera di Commercio individua una situazione particolare: le nostre imprese sono, si direbbe con Dante Alighieri, fra “color che stan sospesi”. «Il divario infrastrutturale si riflette sui numeri dell’economia, perché questa ruota attorno alla mobilità ed ai collegamenti», dice il presidente camerale. «Ci sono molte opportunità da cogliere sulle infrastrutture, come ad esempio la Darsena Europa, che ha bisogno della intermodalità, opere legate alla “zona logistica semplificata” e altri investimenti possibili», ripete. Ma c’è un “ma”: «Serve davvero un grande cambio di passo – insiste Breda – per concretizzare queste opportunità e per questo insieme ai soggetti del territorio accendiamo i riflettori sulle opere fondamentali per il nostro tessuto economico, affinché diventino prioritarie».