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AGENZIA DOGANE

Abbigliamento chic: evasa l’Iva per 11 milioni, nei guai in 18

Trucco dribbla-imposte, blitz su un gruppo di ditte intestate a cinesi

Funzionari dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli (Adm) al lavoro per i controlli anti-frode

PERUGIA. L’indagine era decollata da un accertamento compiuto in provincia di Perugia: man mano ha consentito ai funzionati dell’Agenzia Dogane e Monopoli (Adm) di risalire a un reticolo esteso «tra Lombardia, Piemonte, Liguria, Emilia Romagna e Toscana» che interessa «ulteriori 18 attività commerciali, tutte detenute da uomini e donne di origine cinese».

Solo in Lombardia – viene spiegato – sono stati puntati i riflettori su quattro attività che si occupavano di commercializzare abbigliamento dei più celebri marchi sia del made in Italy che internazionali: anche in questo caso, secondo quanto viene riferito si tratta di ditte intestate a cinesi. Ma con una particolarità: ai riscontri sono «risultati nullatenenti o evasori totali».

Non è tutto: secondo gli accertamenti compiuti dai doganieri, le imprese sono indicate come «meri identificativi fiscali senza alcuna reale struttura aziendale né commerciale che potesse giustificare la movimentazione degli ingenti quantitativi di merce, ai quali i funzionari dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli sono riusciti a risalire».

Complessivamente si stima che siano stati «evasi 11 milioni di Iva – viene sottolineato dai funzionari delle Dogane – a fronte di oltre 52 milioni di euro di ricavi dalla vendita di beni di lusso, soprattutto abbigliamento e calzature delle più note griffe della moda». L’operazione, chiamata “China lux”, ha portato 18 titolari di esercizi a esser deferiti all’autorità giudiziaria. Sono questi i numeri della complessa attività di indagine portata a termine dai funzionari del Reparto Antifrode dell’Ufficio delle Dogane di Perugia.

Stando alle accuse formulate dall’Agenzia doganale, la frode tributaria avveniva «aggirando le normative europee e nazionali in tema di imposte e tributi». L’ingranaggio era sostanzialmente questo: le ditte nel mirino approfittavano della normativa che a quanti, nell’anno fiscale precedente, hanno conseguito «un volume di affari pari almeno al 10% costituito da cessioni unionali o extra-Ue» consente di poter ottenere la qualifica di “esportatore abituale”: è con tale veste che si presentavano illegittimamente ai fornitori, «spesso presso le stesse boutique ufficiali delle più importanti case di moda».

Qui – secondo quanto ricostruito dai funzionari doganali – consegnavano la “dichiarazione di intento” con cui «potevano esercitare il diritto a effettuare l’acquisto in esenzione dell’Iva»: l’imposta non veniva versata all’erario al momento della rivendita della merce, come pure venivano omessi i previsti adempimenti tributari e fiscali. L’analisi dei rischi e le risultanze delle banche dati di Adm, incrociate con le indagini finanziarie sui conti correnti, «hanno consentito di appurare che le ingenti somme di denaro riscosse dalla vendita dei beni di lusso venivano trasferite in Cina e giustificate con fittizie operazioni commerciali», è la spiegazione dell’Agenzia.

Tutto era iniziato in provincia di Perugia, si è detto. Dalle risultanze dell’analisi dei rischi operata dal Reparto Antifrode dell’Ufficio delle Dogane, era stata individuata nel 2023 una ditta individuale con sede nella zona di Città di Castello: erano emerse «gravi inadempienze fiscali e tributarie oltre che ingenti acquisti nazionali effettuati vantando appunto lo status di “esportatore abituale”». Allargare lo sguardo ad altri soggetti ha consentito di capire che analogo “format” di frode era stato utilizzato «nel triennio dal 2020 al 2023», e non solo in Umbria ma anche in varie altre zone del Paese.

La sanzioni emesse vanno «da un minimo di circa 13 milioni a oltre 30 milioni di euro», viene segnalato. La conclusione dell’attività dei funzionari dell’Ufficio Dogane di Perugia – si afferma – è stata «già inoltrata all’Agenzia delle Entrate per il recupero delle somme e gli ulteriori interventi di competenza».

Pubblicato il
7 Agosto 2025

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