Wärtsilä e Wasaline insieme per il più grande sistema ibrido di batterie marine
Sarà sestuplicata la capacità a bordo del traghetto ro-pax “Aurora Botnia”
HELSINKI. Toccherà al gruppo Wärtsilä collaborare come integratore elettrico a un importante progetto che aumenterà la capacità delle batterie del traghetto ro-pax Wasaline “Aurora Botnia”: sarà sestuplicata passando da 2,2 MWh a 12,6 MWh e ciò lo renderà il più grande sistema ibrido di batterie marine in funzione al mondo. Occhi puntati su questo traghetto che opera tra Vaasa, in Finlandia, e Umeå, in Svezia: di fatto, questo è uno dei traghetti più ecosostenibili al mondo, almeno a giudicare da quanto afferma l’azienda quotata al Nasdaq finlandese. All’inizio del prossimo anno è prevista l’entrata in servizio del sistema.
L’azienda – che conta su 18.300 addetti (suddivisi in «oltre 230 sedi in 77 paesi») e un fatturato netto 2024 di 6,4 miliardi di euro – tiene a questo ruolo-guida del settore marittimo nel «percorso verso un futuro decarbonizzato e sostenibile attraverso il nostro ampio portafoglio di motori, sistemi di propulsione, tecnologia ibrida, trattamento dei gas di scarico, soluzioni per linee d’asse e tecnologie digitali».
Il “mestiere” di Wärtsilä Marine – così si presenta – è quello di essere «pioniere globale nelle soluzioni di potenza, propulsione e ciclo di vita per il mercato marittimo».
Nella transizione verso traghetti più sostenibili – viene fatto rilevare – i sistemi di propulsione ibridi si sono rivelati «una soluzione convincente» poiché offrono «molteplici possibilità per ridurre le emissioni di gas serra». Stiamo parlando di sistemi che «combinano capacità di accumulo di energia con motori convenzionali»: sono in grado, secondo quanto viene sottolineato, di «ridurre significativamente il consumo di carburante e, di conseguenza, le emissioni».
Gestito da Wasaline, il traghetto Aurora Botnia è dotato di motori e batterie a doppio tipo di alimentazione e utilizza biogas e batterie per la propulsione.
Stando a quanto viene ribadito, il progetto rafforzerà la collaborazione esistente tra Wärtsilä e Wasaline: l’ “Aurora Botnia” viene visto come laboratorio galleggiante di prova collegato al “Sustainable Technology Hub” di Wärtsilä: è un acceleratore di ulteriori sviluppi sul fronte delle tecnologie ibride per ottimizzare l’efficienza del carburante e ridurre al minimo le emissioni di scarico.
Da parte di Wärtsilä si mette in risalto che il potenziamento della capacità delle batterie rappresenta «un passo fondamentale per rendere la nave ancora più sostenibile»: l’azienda di Helsinki guiderà il progetto di integrazione facendo crescere di 10,4 MWh la capacità delle batterie del traghetto e fornirà anche il sistema di gestione dell’energia, oltre ad aggiornare la potenza dei motori e l’integrazione del sistema di controllo.
«Il nostro impegno per decarbonizzate il trasporto è fondamentale per tutto ciò che facciamo», afferma Peter Ståhlberg, amministratore delegato di Wasaline. «La stretta collaborazione con Wärtsilä è un elemento essenziale che non solo avvantaggia entrambe le nostre aziende, ma che definisce gli standard per l’intero settore marittimo. Grazie alla nostra continua collaborazione – aggiunge – l’ “Aurora Botnia” è diventata un esempio concreto di ciò che è possibile realizzare quando si tratta di offrire un trasporto ecosostenibile nel settore marittimo». Tradotto: è la possibilità di operare in modo “carbon neutral” già oggi.
Roger Holm, presidente di Wärtsilä Marine e vicepresidente esecutivo di Wärtsilä Corporation, rimarca il «forte impegno» di Wasaline in direzione della decarbonizzazione. Il contributo di Wärtsilä – afferma – «ottimizzerà ulteriormente l’efficienza operativa della nave e genererà risparmi di carburante e una significativa riduzione delle emissioni»”.
È da aggiungere che il traghetto, entrato in servizio nel 2021, opera «con una gamma di soluzioni Wärtsilä integrate, tra cui quattro motori ad alta efficienza Wärtsilä 31DF». Holm segnala che «questa versione a bassissime emissioni del motore ha contribuito a ridurre significativamente le emissioni di metano del traghetto».