Confagricoltura Toscana: il patto con il Mercosur rischiano di pagarlo caro le produzioni agricole della regione
FIRENZE. L’accordo tra Unione Europea e Paesi Mercosur (l’alleanza latino-americana che ha in Brasile e Argentina i poli principali) non va del tutto a genio al mondo agricolo made in Italy. «Presenta ancora troppe incognite per l’agricoltura italiana ed europea». Nel mirino è il fatto che vi sono comparti più esposti come «carni bovine, pollame, riso, mais e zucchero» che «rischiano di pagare il prezzo più alto di una concorrenza non regolata». Chi punta il dito è Gianluca Cavicchioli, direttore di Confagricoltura Toscana, commentando la presentazione dell’intesa commerciale che coinvolge oltre 700 milioni di consumatori.
La questione riguarda da vicino anche la zootecnia toscana, che ha «allevamenti che garantiscono produzioni di qualità legate a denominazioni Dop e Igp»: a giudizio di Confagricoltura Toscana rischierebbe di «subire l’impatto di importazioni agevolate prive delle stesse garanzie sanitarie e ambientali», è stato detto.
«La sostenibilità conquistata negli anni dagli agricoltori toscani attraverso investimenti e innovazione non può essere compromessa da accordi commerciali squilibrati», sottolinea Cavicchioli. Il direttore dell’organizzazione degli agricoltori toscani mette in evidenza che il settore agricolo toscano «conta oltre 70 mila aziende attive e una produzione lorda vendibile superiore ai 3 miliardi di euro». E aggiunge: «Apprezziamo l’impegno del governo italiano in questa partita – afferma – e lavoreremo insieme ai nostri rappresentanti a Bruxelles e con il Copa affinché l’agricoltura toscana non diventi la vittima sacrificata di un’intesa che, così com’è, non tutela le nostre eccellenze».