Caso Magona, emerge il nome di Trasteel come possibile acquirente
Faccia a faccia al ministero: in ballo anche il pagamento degli stipendi

Ingresso Liberty Magona
PIOMBINO (Livorno). Prima di tutto avere tempi certi per il pagamento degli stipendi, poi è indispensabile fare luce sullo stato della procedura di vendita: questi gli argomenti nel menù dell’incontro che sulla vertenza dello stabilimento siderurgico Magona di Piombino ha visto le parti incontrarsi al ministero delle imprese e del made in Italy. Al tavolo, alla presenza di Giampietro Castano per il ministero, per l’azienda Toker Ozcan (amministratore delegato di Liberty Steel) e di Lino Iallorenzi (direttore dello stabilimento) insieme ai rappresentanti dei sindacati, della Regione Toscana e del Comune di Piombino. Intanto, secondo quanto reso noto dai sindacati metalmeccanici di Cgil Cisl Uil, «una folta delegazione di lavoratori della Liberty Magona ha manifestato la propria rabbia contro l’inaffidabilità del gruppo».
Riguardo alle buste paga, è da dire che l’azienda ha dichiarato che «intende procedere al pagamento degli stipendi entro il 25» e si è detta «disponibile a rimodulare l’accordo sulla cassa integrazione per favorire il pagamento diretto da parte dell’Inps».
Da parte del ministero, sempre secondo quanto riferito da fonti sindacali, è stato sottolineato che dal gruppo «non è ancora pervenuta alcuna risposta ufficiale» alla lettera inviata dal ministro. E tutto questo ha portato a far sì che i rappresentanti dei lavoratori mettessero l’accento sulle «lentezze del gruppo nella gestione della procedura di cessione che rischiano di generare ulteriori incertezze».
Secondo quanto riportato, al tavolo è stato sottolineato che «un investitore ha confermato il proprio interesse a concludere positivamente l’acquisizione, anche attraverso un sostegno temporaneo alla produzione e alle forniture, così da mantenere in vita lo stabilimento», dicono i sindacati che fanno filtrare come, a quanto risulta, il nome sia quello di Trasteel.
Vale la pena di aprire una parentesi e notare che il gruppo Trasteel è svizzero e si occupa di siderurgia tanto dal lato della produzione che da quello del commercio, cinque anni fa è entrata nella società la Fratelli Cosulich, grosso operatore logistico triestino di lunga tradizione marittima familiare ma ora con forte diversificazione. Per coincidenza del destino, arriva dal Friuli Venezia Giulia come Danieli, il colosso coinvolto nell’operazione di acquisizione delle acciaierie piombinesi. Non solo: in un virgolettato riportato dal giornale regionale “Il Nord Est” Cosulich ricorda il «fortissimo legame» con il gruppo ucraino Metinvest, altro soggetto al centro dell’altra operazione piombinese andata a buon fine (per loro «gestivamo l’intero flusso delle bramme dal Mare d’Azov all’Alto Adriatico per i laminatoi triveneti prima dell’invasione russa»). La dichiarazione continua così: «La collaborazione prosegue, e crescerà visto che gestiremo per intero la banchina del porto di Piombino che nei prossimi anni sarà dedicata alla nuova acciaieria della joint-venture Metinvest-Danieli».
Ma torniamo al faccia a faccia nella sede del dicastero. Il rappresentante del ministero – viene riportato – ha ribadito tre richieste fondamentali:
- Identificare «un unico interlocutore per la trattativa»;
- Attivare tutte le procedure previste dalla legge «senza ulteriori ritardi»;
- Definire un «calendario stringente di incontri per monitorare costantemente lo stato di avanzamento»;
- Ottenere dall’azienda l’impegno a pagare «nelle date abituali» gli stipendi relativamente ai mesi da settembre e successivi.
I delegati di Fim, Fiom e Uilm segnalano di aver messo in risalto «la necessità di risposte rapide e concrete da parte del gruppo, per garantire sia la tutela dei lavoratori sia la continuità industriale dello stabilimento»: a tal proposito, è stato chiesto che «venga sottoscritto in modo congiunto questo impegno da parte del ministero, delle organizzazioni sindacali e di Liberty Magona». Contestualmente è stata fissata una nuova convocazione per l’8 ottobre alle ore 10. Nel frattempo, il ministero e le parti sociali – è stato detto – si impegnano a «fare tutto il possibile per anticipare al massimo da parte dell’Inps il pagamento della cassa integrazione».
Nella stessa giornata e nella medesima sede si è svolto anche l’incontro di aggiornamento sulla vertenza Jsw. «Il gruppo indiano ha ribadito i consueti annunci senza apportare elementi di novità sostanziali», dicono le segreterie provinciali di Fim, Fiom e Uilm. È stato stabilito che il 18 settembre si terrà un incontro tra i soggetti firmatari dell’ “accordo di programma” con l’obiettivo di provare a condividere un nuovo testo. È da aggiungere che il ministero si è impegnato a riconvocare il tavolo con le organizzazioni sindacali «entro fine settembre qualora emergano sviluppi sull’ “accordo di programma” o in alternativa entro la prima decade di ottobre».