Authority Napoli, i sindacati dei porti all’attacco contro il commissario uscente
«Indispensabile voltare subito pagina, si nomini al più presto il nuovo presidente»

Sede Authority di Napoli
NAPOLI. Non potrebbe essere più aspro lo scontro che tiene banco a Napoli sul fronte del porto – anzi, dell’Autorità di Sistema Portuale (che comprende anche lo scalo di Salerno) – fra i sindacati e l’attuale numero uno Andrea Annunziata, nominato commissario straordinario nella primavera scorsa dopo essere stato presidente. Non è tutto: si sa già che Annunziata non sarà alla guida dell’Authority campana, visto che il ministero ha avviato l’iter perché il prossimo mandato sia in mano a Eliseo Cuccaro (ma, come in quasi tutte le istituzioni portuali la procedura è a bagnomaria da mesi per gli scontri interni al governo).
Da un lato, c’è Annunziata che, forte anche di un curriculum invidiabile (deputato dem, sottosegretario nel governo Prodi, presidente dell’ Authority di Salerno per otto anni, di quella di Augusta per quattro e di quella di Napoli-Salerno per altri quattro), mette l’accento sui successi conseguiti nel periodo in cui è stato in plancia di comando. Dall’altro, i sindacati Cgil Cisl Uil di categoria che lo accusano di gestione verticistica e chiedono al ministero e alla Regione Campania di fare il possibile per arrivare a sostituirlo («serve voltare pagina»).
«Se i risultati fossero davvero all’altezza della narrazione proposta dall’ex presidente, non si spiegherebbe l’assenza di volontà – da parte del ministero, della Regione e della comunità portuale – di confermarlo alla guida dell’ente». Poi rincarano la dose: «Quella appena conclusa è stata una delle stagioni più difficili nella storia recente dei porti di Napoli, Salerno e Castellammare», poiché si imputa alla gestione di Annunziata di essere stata caratterizzata da «isolamento interno, relazioni sindacali azzerate, scarsa valorizzazione del personale e dei dirigenti, esclusi dai processi decisionali» in virtù di un modello «verticistico, privo di confronto reale con le parti sociali e le istituzioni».
Al vertice uscente dell’Authority viene addebitato di aver messo in campo – viene fatto rilevare – «ripetuti tentativi di smantellare il contratto collettivo nazionale di lavori dei porti, la disapplicazione unilaterale del contratto integrativo, l’applicazione arbitraria di normative estranee al sistema contrattuale delle Autorità di sistema», oltre a «provvedimenti sanzionati dal giudice per discriminazione nei confronti di lavoratori disabili». I tre sindacati ricordano che «la conflittualità giudiziaria ha raggiunto livelli mai visti» al punto che si è arrivati a «tre giornate di sciopero: fatto senza precedenti» per questa istituzione portuale.
A ciò si aggiunga – questo un ulteriore rimprovero nel lungo documento firmato dai segretari regionali campani di Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti – che «sul fronte infrastrutturale molti progetti sono rimasti fermi» e che, «a fronte di risultati concreto scarsi, si registrano invece quasi 6 milioni di euro spesi in consulenze e affidamenti diretti e oltre 400mila euro in pagine pubblicitarie».
Al tirar delle somme, dunque, «non sorprende – dice la presa di posizione dei sindacati – la nostra richiesta, limpida e responsabile, al ministro e al presidente della Regione di porre fine al commissariamento dell’ente».