Certificati d’origine: attenzione, dal 1° ottobre cambia la procedura
La Camera di Commercio mette sull’avviso le aziende e offre consigli

Livorno, Palazzo della Dogana: la sede della Camera di Commercio della Maremma e del Tirreno
LIVORNO. Cambiano le cose per quanto riguarda i “certificati d’origine”, cioè quei documenti che vengono richiesti dalle dogane del Paese importatore e servono ad accertare che questa o quella merce sono stati prodotti in un certo Paese, dunque magari questo comporta un certo trattamento doganale. Cambia perché, secondo quanto ricorda la Camera di Commercio della Maremma e del Tirreno, a partire dal 1° ottobre prossimo l’ente camerale «renderà obbligatorio il servizio di “stampa in azienda su foglio bianco” dei certificati di origine. In pratica, sarà questa l’unica modalità operativa per richiedere i certificati di origine: i formulari cartacei, per indicazioni ministeriali, «non potranno più essere utilizzati».
Grazie alla nuova procedura con la “stampa in azienda” sarà possibile per l’impresa non essere più costretta a andare negli uffici camerali ritirare il certificato di origine. Si dovrà effettuare «la richiesta di rilascio del certificato tramite la piattaforma telematica “Cert’O” oppure dalla nuova piattaforma Commercio Estero»: di quest’ultima viene consigliato l’utilizzo («sarà l’unica disponibile entro fine anno»), l’impresa riceverà direttamente sulla propria “pec” – viene sottolineato – il documento in formato pdf, firmato digitalmente dal funzionario camerale, pronto per essere stampato su semplice carta bianca. La numerazione progressiva e univoca del certificato è assicurata dalla piattaforma telematica.
Cosa viene richiesto alle imprese? «L’unica accortezza richiesta alle aziende – viene fatto presente dalla Camera di Commercio – è di avere a disposizione una stampante a colori, poiché in corso di stampa viene automaticamente riprodotto il colore giallo del formulario».
Il diritto di segreteria per il rilascio del certificato è di 10 euro, in quanto il sistema calcola automaticamente il costo dell’originale e di una copia aggiuntiva. Resta inteso – si afferma – che, qualora fossero necessarie ulteriori copie, l’azienda è autorizzata a stamparle senza alcun costo aggiuntivo.
Il servizio di “stampa in azienda” del “certificato di origine” può essere richiesto dall’impresa esportatrice che:
- non sia incorsa in violazioni gravi o ripetute della normativa doganale e fiscale, compresa l’assenza di condanne per reati gravi in relazione all’attività economica del richiedente; così come previsto dall’art. 39 (a) del Regolamento Ue n° 952/2013;
- non abbia avuto domande di autorizzazione respinte, né sospensioni o revoche di autorizzazioni esistenti per AEO – Esportatore Autorizzato, a causa di violazioni delle norme doganali negli ultimi tre anni.