Paroli: smettiamola con l’emergenza, i dragaggi siano programmati e continui
«Capacità tecnica, sostenibilità e pragmatismo per dare stabilità e competitività»

Matteo Paroli
GENOVA. Far uscire i dragaggi dal recinto dell’emergenza: o è una emergenza e allora non può essere qualcosa che si ripresenta di frequente o è qualcosa di continuo e allora non ha senso trattarlo come un aspetto straordinario anziché come una manutenzione costante. Questo il filo rosso dell’argomentare dell’avvocato Matteo Paroli, numero uno dell’Authority genovese. L’ha detto alla riunione del Gruppo tecnico “economia del mare” di Confindustria che si è tenuta al Salone Nautico Internazionale: «I dragaggi vanno programmati come un servizio continuativo, con tempi certi e procedure snelle. Solo una strategia costante ci permetterà di guardare al futuro dei porti italiani con serietà e ambizione».
A giudizio di Paroli, bisogna proprio cambiare l’approccio: dev’essere basato su programmazione, sostenibilità e pragmatismo amministrativo. È così – afferma – che si rafforza il ruolo del sistema portuale nazionale come motore di sviluppo economico e logistico dell’Italia: «La mia visione è chiara: unire capacità tecnica, sostenibilità e pragmatismo per dare stabilità e competitività al nostro sistema portuale. Energia, infrastrutture e dragaggi devono essere affrontati con metodo e rapidità. L’esperienza ci dice che la continuità funziona: è tempo di trasformarla in prassi strutturata».
Occhi puntati anche sul fatto che il sistema portuale di Genova e Savona rivendica un ruolo di eccellenza nella transizione energetica del Mediterraneo: a tal riguardo, Paroli ha fatto riferimento a un piano che prevede:
- l’uso di combustibili alternativi;
- la produzione e il risparmio energetico;
- la riduzione delle emissioni;
- la mobilità sostenibile con interventi concreti come impianti fotovoltaici, “cold ironing”, “smart grid” e idrogeno verde.
Sono le quattro direttrici del progetto, finanziato anche attraverso il Pnrr. Sono già in corso interventi significativi, tra cui l’installazione di nuovi impianti fotovoltaici, infrastrutture per il “cold ironing” che permetteranno alle navi di spegnere i motori in banchina, il potenziamento delle “reti intelligenti” con oltre 3mila pannelli solari e la realizzazione di un elettrolizzatore per la produzione di idrogeno verde.
Grazie alla sinergia con università, centri di ricerca e grandi aziende industriali, i porti del Mar Ligure Occidentale – viene fatto rilevare – si pongono come «terreno di sperimentazione per soluzioni energetiche innovative, all’avanguardia anche in ambito digitale e di gestione delle risorse confermandosi non solo nodo strategico dei traffici internazionali, ma anche motore di innovazione e sostenibilità lungo l’intera filiera dell’economia del mare».