Desalinizzare, ma rispettando l’ambiente
OLDEMBURG – Desalinizzare il mare sta diventando do sempre più comune, specie nei paesi dove le fonti idriche risultano insufficienti. In Italia, come si vede dalla mappa qui appagata, i desalinizzatori sono sempre di più. E lo stesso ministero dell’ambiente ha anche predisposto un memorandum che può essere utile pure in campo portuale, specie nei piccoli scali isolani, dove le condotte per “pescare” acqua marina pulita sono meno lunghe e quindi meno costose.
Le normative sono una cosa, i suggerimenti dal buon senso per ottenere acqua il più possibile salubre sono ancora di più, ma concettualmente più semplici: Le hanno elencate due studiosi dell’università tedesca di Oldenburg, Sabine Latterman e Thomas Hopner, in un apporto che circola ormai, con i debiti aggiornamenti, ormai da tempo.
Quali sono le indicazioni più importanti? La prima è prendere l’acqua, con le apposite tubazioni, più dal fondo possibile e dove maggiore è il ricambio della corrente. Per evitare di risucchiare animali marini, dotare le prese di reti metalliche fisse; per rigettare int mare gli scarti ad alta salinità, provare a diluirli permuta del rilancio, abbinare dove possibile le correnti create dal risucchio dell’acqua per produrre energia elettrica anche per il solo uso della centrale.
In abbinamento alle norme suddette, ci sono anche consigli per l’utenza, in modo da risparmiare l’acqua, bene sempre più prezioso. Piccoli consigli. Chiudere il rubinetto quando si lavano i denti, annaffiare le piante solo di sera (non al sole che fa evaporare) raccogliere l’acqua piovana, ridurre la portata del WC (si può istallare il doppio scarico o mettere nel serbatoio un mattone) eccetera. È stato calcolato che con queste e poche altre norme una famiglia medi può risparmiare ben 13 mila litri d’acqua all’anno.