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ZLS GENOVA

Botta: la zona franca doganale può darci una mano nel caos dei dazi

Spediporto, il superesperto indica in dettaglio i benefici per le imprese

GENOVA. La “zona franca doganale interclusa” può essere uno strumento utile per evitare che sulla questione dei dazi si resti in balìa di quel che decidono altri. A mettere l’accento su quest’idea è Giampaolo Botta, direttore generale Spediporto, l’associazione di categoria basata a Genova che, con quasi ottant’anni di esperienza alle spalle, è la più grande e rappresentativa realtà italiana delle case di spedizione internazionali marittime. Botta indica lo scenario dentro il quale guardare gli sviluppi della Zona Logistica Semplificata (Zls) genovese: appunto, a cominciare dalla “zona franca doganale interclusa”, per la quale il comitato d’indirizzo ha da poco licenziato l’avviso pubblico per la manifestazione d’interesse.

Maurizio D’Amico, rappresentante del ministero nel comitato d’indirizzo della Zls genovese, è a livello nazionale uno fra i massimi esperti di queste materie

I dazi targati Trump stanno mettendo in rilievo, a giudizio di Botta, «l’importanza degli aspetti doganali e delle agevolazioni connesse alle Zone Logistiche Semplificate». L’esponente di Spediporto lo vede come «un tema di grande rilevanza strategica, non solo su scala locale»: e a tal riguardo invita a immaginare «cosa possa rappresentare in un’ottica di rilancio delle relazioni commerciali con paesi produttori come la Cina o quelli del Sud Est Asiatico oppure gli stessi Stati Uniti».

Rievocando quanto la propria organizzazione di categoria si sia sgolata in passato per la piena operatività della Zls Genova, Botta utilizza un paragone che dà un’immagine lampante di quel che può essere tale strumento: «La “zona franca doganale” sta ai dazi di Trump come la logistica stava alle mascherine nell’era Covid.  Può, dunque, davvero costituire uno strumento utile per affrancarci, in futuro, da situazioni difficili e complicate come quelle legate a politiche daziarie».

Quali sono le principali agevolazioni legate alla “zona franca doganale interclusa”? Lo spiega l’avvocato Maurizio D’Amico, a livello nazionale uno fra i massimi esperti di queste materie e membro in quota ministero delle infrastrutture all’interno del comitato d’indirizzo della Zls genovese. Prima di tutto: «Il deposito senza vincolo temporale, durante il quale vige l’esenzione dal pagamento dei diritti doganali per il periodo di permanenza delle merci nelle zone e, quindi, il differimento del versamento dei dazi e dell’Iva per destinazione al momento dell’immissione al consumo della merce importata nel mercato interno». Ma anche: «L’ inesistenza dei dazi su merci deteriorate, distrutte o che hanno subito cali tecnici». E ancora: «La facoltà di riesportare merci di origine estera senza il pagamento dei tributi doganali». Oppure: la possibilità di «trasferire merci fra diverse zone franche o all’interno della zona franca senza l’assoggettamento alle obbligazioni doganali».

D’Amico ricorda anche un altro elemento da non trascurare: «Mediante il perfezionamento attivo, nel caso di lavorazione o di trasformazione degli input esteri importati che dia luogo a un prodotto semilavorato o finito, la scelta dell’importatore può essere quella di assolvere al pagamento del dazio minore fra quello applicato sulla materia prima o componente estero e sul prodotto finale».

È da sottolineare, sempre a giudizio dell’avvocato D’Amico, che il differimento dei dazi per le imprese «ha benefici effetti riguardo alla gestione del flusso di cassa, ma anche per la flessibilità operativa e per la catene di approvvigionamento».

Giampaolo Botta, direttore generale di Spediporto, associazione di categoria con quartier generale a Genova

Quanto alla “zona franca doganale”, D’Amico ne vede gli effetti positivi come spinta per «stimolare il commercio internazionale e lo sviluppo industriale di un territorio e con risvolti favorevoli indiretti anche sulle zone immediatamente circostanti le aree incluse nella zona franca». Senza dimenticare – aggiunge che la “zona franca doganale” svolge «un ruolo di catalizzatore, in modo particolare per investimenti da parte di imprese internazionali di grandi dimensioni e/o di multinazionali». Per la Zls Porto e Retroporto di Genova il mix delle agevolazioni della “zona franca doganale” con gli effetti benefici della Zls «potrà proiettare i territori coinvolti verso scenari dinamici di sviluppo economico con dimensioni e caratteristiche europee ed internazionali».

La manifestazione d’interesse per l’insediamento nella “zona franca doganale” ha come termine ultimo il 30 luglio: Botta spinge è «un ulteriore stimolo alle aziende affinché aderiscano». Per il direttore generale di Spediporto, la “zona franca doganale” consente «al nostro territorio di tornare ad occupare un ruolo di rilievo nella produzione e nella manifattura italiana». Lo ritiene «un fatto di grande rilevanza perché, a cascata, comporta effetti positivi in termini di occupazione, di sviluppo, di business community».

Pubblicato il
10 Maggio 2025

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