Fs, emissione di obbligazioni “verdi” per 800 milioni di euro: a cosa servirà

Un momento della cerimonia “Ring the bell”
MILANO. L’emissione di un “green bond” da 800 milioni di euro ha visto il gruppo Fs protagonista, a Milano, nella sede di Borsa Italiana, della cerimonia “Ring the bell” che ha visto protagonista il Gruppo FS, in seguito all’emissione di un Green Bond da 800 milioni di euro.
I fondi raccolti – spiegano dal quartier generale di Fs – saranno destinati a «interventi sull’infrastruttura ferroviaria, in particolare per completare la rete ad alta velocità Torino-Milano-Napoli e per finanziare progetti come la manutenzione dei treni elettrici di Trenitalia dedicati al servizio passeggeri». Grazie alle precedenti emissioni, realizzate attraverso lo strumento dei “green bond”, è stato possibile «investire in materiale rotabile per il trasporto merci, nell’innovazione della mobilità locale, con l’acquisto dei convogli regionali e nel trasporto “alta velocità” con i Frecciarossa 1000, veri e propri simboli dell’eccellenza italiana, apprezzati anche all’estero».
«“Suoniamo la campana” non solo per celebrare un’operazione finanziaria di successo, ma soprattutto per raccontare una storia di impegno, sostenibilità e attenzione al futuro»: lo dice Fabio Paris, direttore finanziario del gruppo Fs, spiegando che questo “green bond” è «il decimo dal 2017 e porta l’ammontare complessivo in circolazione a oltre 5,7 miliardi di euro. Nessuna “corporate” in Italia contribuisce a questo settore più di noi».
L’operazione ben si inserisce – viene fatto rilevare dall’azienda ferroviaria – nella strategia del gruppo guidato dall’amministratore delegato e direttore generale Stefano Antonio Donnarumma_ è «focalizzata sulla tutela dell’ambiente e sulla responsabilità sociale, confermando così il ruolo guida della società per volume di “green bond” tra gli emittenti italiani».
Fs ricorda che la risposta della comunità finanziaria «non si è fatta attendere: gli ordini hanno superato ampiamente l’offerta, coinvolgendo oltre 100 investitori, in un contesto particolarmente complesso, segnato da tensioni geopolitiche e dall’escalation in Medio Oriente nei giorni precedenti l’emissione». L’azienda ferroviaria segnala che «circa il 90% degli ordini è arrivato da investitori attenti ai criteri Esg (Environmental, Social, Governance), che utilizzano alcuni parametri chiave per misurare l’impatto tanto sociale che ambientale»: e questo viene visto come «conferma del valore del contributo del Gruppo FS nel settore dei trasporti e nella transizione energetica».
L’operazione merita altre due sottolineature, dice l’azienda. L’una riguarda il fatto che è «la prima emissione pubblica “green” di un “corporate” italiano con un rilevante ordine da parte della Banca Europea per gli Investimenti (Bei)». L’altra ha a che vedere, attraverso la quotazione sul Mercato Obbligazionario Telematico di Borsa Italiana, il fatto che «Fs ha voluto ribadire la fiducia nel mercato dei capitali italiano, sempre più punto di riferimento, capace di mettere in connessione imprese solide e investitori responsabili: un mercato aperto all’Europa, ma profondamente radicato nelle eccellenze industriali e infrastrutturali del Paese».