A Genova il “battesimo” della nave n. 26 della flotta Gnv (gruppo Msc)
Il rinnovamento: un piano per otto nuove navi, investimento da un miliardo

Porto di Genova: la zona dei traghetti Gnv
GENOVA. È il giorno del “battesimo” marinaro, all’ombra della Lanterna, per la “Gnv Orion”, traghetto (di nuova generazione) numero 26 per la compagnia che appartiene alla galassia Msc. Il luogo non poteva essere che il porto di Genova. Non è solo la storica sede della compagnia di navigazione: è il luogo simbolo «dove tutto è iniziato nel ’92 – ripetono del quartier generale della società – e da dove, negli ultimi anni, Gnv si è sviluppata aumentando di oltre il 50% il numero delle unità gestite e le quote di mercato». Fino all’identikit attuale: ha in mano 33 linee in otto paesi affacciati sul Mediterraneo e ha acquisito il rango di «una delle principali compagnie traghetti tra Italia, Spagna e Nord Africa».
L’una affiancata all’altra, le due unità gemelle di casa Gnv: a un giro di sguardo dalla “Polaris” ecco «la seconda nave consegnata alla compagnia» come tassello rilevante per far proseguire «il piano di modernizzazione e potenziamento dell’intera flotta che, al tirar delle somme, vedrà l’arrivo di ulteriori sei nuovi traghetti di nuova generazione e alimentati a Gnl entro il 2030».
La cerimonia, come annunciato, ha in programma la presenza di una madrina d’eccezione, Federica Pellegrini, la più grande nuotatrice italiana oro olimpico a Pechino e 4 volte campionessa mondiale: talento e determinazione per una carriera contrassegnata dal successo, non a caso è considerata una delle atlete più vincenti nella storia del nuoto a livello globale. Presenti all’evento i rappresentanti delle istituzioni locali e nazionali tra cui il viceministro delle infrastrutture Edoardo Rixi, il presidente della Regione Liguria Marco Bucci e la sindaca di Genova Silvia Salis, oltre ai rappresentanti del gruppo Msc tra cui il presidente esecutivo di Gnv, Pierfrancesco Vago, e l’amministratore delegato della compagnia di traghetti, Matteo Catani.
Il fischio delle sirene delle navi Gnv e le note dell’Orchestra dell’Opera Carlo Felice di Genova hanno scandito i momenti salienti: l’immancabile bottiglia mandata a infrangersi sulla fiancata del traghetto come segno di augurio, la parata degli ufficiali di “Gnv Orion” al comando di Salvatore Provenzano (con 109 membri dell’equipaggio).

Il traghetto “Gnv Orion” visto dalla banchina
“Gnv Orion” è stata presentata dalla compagnia come «esempio di innovazione nel settore dei traghetti». L’ha realizzata il cantiere navale cinese Guangzhou Shipyard International (Gsi): 52mila tonnellate di stazza lorda, 218 metri di lunghezza e quasi 30 di larghezza, velocità massima di 25 nodi, 433 cabine e una capacità di carico che vale 1.700 passeggeri e 3.080 metri lineari di merci. Quanto basta a farne – dice la società – «una delle navi ro-pax tra le più capienti e spaziose in servizio nel Mediterraneo».
Ma la compagnia mette l’accento soprattutto sulla qualità, principalmente sotto il profilo ambientale: «Al pari delle altre 7 nuove unità che fanno parte del piano di rinnovamento della flotta Gnv, anche “Orion” è dotata di tecnologie ambientali avanzate che le consentono di tagliare le emissioni di CO2 di oltre il 30% per carico trasportabile rispetto alle unità della precedente generazione, è predisposta per ricevere energia da terra (“cold ironing”) e, equipaggiata con impianti di ultima generazione, monta soluzioni avanzate per l’efficienza energetica tra cui sistemi di recupero del calore, “inverter” per l’ottimizzazione delle prestazioni elettriche, illuminazione “full led”, oltre all’ottimizzazione delle forme della carena, del bulbo, delle eliche e dei timoni e alla pittura siliconica per minimizzare i consumi».
Questo però è solo la prima parte del piano di rinnovamento: dopo “Gnv Polaris” e “Gnv Orion” è in preventivo il debutto di altre due unità di nuova costruzione entro l’inizio del 2026: stiamo parlando di “Gnv Virgo” e “Gnv Aurora”, sia l’una che l’altra alimentate a Gnl. La società annuncia che le tecnologie costruttive «consentiranno una riduzione delle emissioni di CO2 del 50% per carico trasportabile rispetto alle unità di precedente generazione».

Le navi gemelle di casa Gnv: la “Polaris” e la “Orion”
A queste faranno seguito altre quattro navi “ro-pax”, anch’esse «tutte alimentate a Gnl» (per «un totale di 8 nuovi traghetti entro il 2030») e anch’esse con tecnologie all’avanguardia sotto il profilo della iduzione delle emissioni inquinanti. In questo caso, si prevede che i lavori inizino il prossimo con consegna della prima nave nei primi mesi del 2028. Di sei mesi in sei mesi la consegna anche delle altre. Con queste caratteristiche: stazza lorda di 71.300 tonnellate, lunghe 237 metri e larghe 33, in grado di ospitare fino a 2.500 persone (tra passeggeri e equipaggio, contando su oltre 500 cabine) e 3.500 metri lineari di garage. Con una sottolineatura: «Per stazza saranno le navi più grandi della compagnia e le più capienti sul Mediterraneo».
Pierfrancesco Vago, presidente esecutivo di Gnv, indica in “Orion” e “Polaris” «il primo decisivo passo di un importante programma di rinnovamento della flotta che ha richiesto più di un miliardo di euro di investimenti». Aggiungendo poi: «Nel giro di cinque anni una parte rilevante della flotta sarà interamente rinnovata. E con l’aggiunta di circa il 60% di tonnellaggio. È un dato significativo: conferma il forte impegno del gruppo Msc a favore non solo di Gnv ma dell’intero sistema italiano dei trasporti. Il trasporto marittimo ne rappresenta una dorsale molto importante, anche per i collegamenti con gli altri paesi».
Matteo Catani, amministratore delegato di Gnv, parte da lontano: «I traghetti non sono solo mezzi di trasporto ma vere infrastrutture strategiche capaci di collegare territori e creare valore per le comunità locali. Sentiamo forte la responsabilità che il nostro ruolo sociale comporta nell’essere generatori di opportunità di crescita condivisa». A giudizio di Catani, il piano realizzato grazie al sostengo del gruppo Msc ci permetterà di rafforzare la nostra quota di mercato in Italia e all’estero».