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ITALIA RECORD

Carta e cartone, siamo oltre il 92% nella raccolta differenziata

Report Comieco: in trent'anni è aumentata di sette volte e mezzo

CAGLIARI. Siamo abituati a vestire i panni di Calimero, di ultimo sgangherato della brigata, di Albertone Sordi che cerca di cavarsela con un po’ di estro levantino mediterraneo e un po’ di arte di arrangiarsi: soprattutto quando si parla di tutela ambientale e buone pratiche “verdi”. Non è così nella raccolta differenziata di carta e cartone: noi italiani facciamo da apripista all’Europa, un modello senza uguali. O quasi.

In effetti nel 2024 si è consolidato il ruolo di primo della classe: superata quota 3,8 milioni di tonnellate raccolte nel 2024, con un aumento di oltre 130mila tonnellate rispetto all’anno precedente. A dirlo è il report annuale di Comieco, il consorzio nazionale che si occupa di recuperare e riciclare gli imballaggi a base cellulosica: il dossier, giunto all’edizione numero 30, è stato presentato a Cagliari in occasione della firma di un accordo integrativo tra il Consorzio e il Comune sardo per ulteriore sviluppo della raccolta differenziata.

La raccolta differenziata di carta e cartone

L’Italia – Comieco mette l’accento su questo – è un modello in Europa per il riciclo degli imballaggi in carta e cartone: «Nel 2024 si è consolidato e superato l’obiettivo che l’Unione Europea ha fissato per il 2030. Con un tasso di riciclo del 92,5%, l’Italia si conferma tra i Paesi leader in Europa per il recupero degli imballaggi in carta e cartone», afferma Carlo Montalbetti, direttore generale di Comieco. «A fronte dei 5 milioni di tonnellate di imballaggi cellulosici immessi al consumo, – tiene a mettere in evidenza – nel 2024 ne sono state riciclate 4,6 milioni. Complessivamente carta e cartone costituiscono il 43% sul totale degli imballaggi riciclati dal sistema Conai».

 

La differenziata di carta e cartone è aumentata di 7 volte in 30 anni

Per far capire la portata del cambiamento, dal quartier generale di Comieco fanno un passo indietro, anzi 30: al momento del primo di questa serie di report il nostro Paese differenziava complessivamente appena qualcosina in più di 500mila tonnellate di carta e cartone. Adesso sono passati trent’anni ma «se ne raccolgono quasi sette volte tanto: un aumento che testimonia un progresso culturale, strutturale e duraturo», viene sottolineato nell’indagine. Con una specifica particolare: a guidare la crescita sono i comportamenti individuali, e questo vale «soprattutto al Sud». Con una media pro-capite nazionale che a metà anni ’90 era di 10 chili per abitante e ora arriva a  65,4 kg di carta e cartone raccolti per abitante.

Nel dossier si mette l’accento sull’incremento registrato al Sud, dove si è superata per la prima volta la soglia simbolica dei 50 chili pro-capite: almeno in questo campo sembra si stia colmando il divario fra il Mezzogiorno e il resto della penisola.

Ad esempio, il Nord resta in testa: oltre 83mila tonnellate aggiuntive – viene fatto rilevare – e un incremento medio del 4,4%. Lo traina il Veneto (più 9,5%), bene anche la Lombardia che recupera  oltre 613mila tonnellate di carta e cartine si conferma la regione con i volumi assoluti più elevati. Ma dal punto di vista dello standard di carta e cartone differenziati, in testa alla classifica c’è l’Emilia Romagna che sfiora i 100 chili per ciascun abitante.

Nel Centro l’incremento si riduce un po’ e si attesta al 2,8%: tocca all’Umbria far segnare il miglior incremento percentuale (più 7,8%) mentre il Lazio segnala il maggior aumento quantitativo (13.400 tonnellate in più). Anche qui però il primato spetta alla Toscana con 82,8 chili per abitante.

Mezzogiorno e Isole sfiorano complessivamente il milione di tonnellate di carta e cartone. I risultati migliori nelle due isole maggiori: la Sicilia («con un balzo di 10mila tonnellate raccolte in più») e la Sardegna («che supera la soglia dei 60 chili pro-capite»). Detto per inciso, quest’ultima si avvicina alla media nazionale e si conferma capofila tra le Regioni del Mezzogiorno.

«Da 10 anni il Sud è in crescita costante: è una accelerazione progressiva»; queste le parole di Amelio Cecchini, presidente di Comieco: «È il frutto anche dei numerosi progetti speciali avviati nel Meridione, a partire dal Piano straordinario per il Sud, finanziato da Comieco con 3,5 milioni di euro, per intercettare volumi di carta e cartone che ancora finiscono nell’indifferenziato».

Le città metropolitane migliorano e trainano la crescita

Nel 2024, a giudizio di Comieco, «mostrano segnali incoraggianti» le sei città metropolitane monitorate da Comieco (Milano, Roma, Napoli, Firenze, Torino, Palermo): il pro-capite medio di carta e cartone è di 70,7 chilogrammi per abitante («con una crescita del 4,1% rispetto al 2023»). Roma guida la crescita complessiva con 10mila tonnellate in più (+4,4%), seguita da Firenze (+8,8%) e Napoli (+6,3%). Solo Palermo registra una flessione (meno 1,9%), mentre Milano e Torino crescono rispettivamente del 2,1% e 3,4%.

Comieco insiste sul fatto che fare la differenziata fa bene anche economicamente: «I benefici della raccolta differenziata sono anche economici: lo scorso anno Comieco ha erogato 231 milioni di euro ai Comuni convenzionati, quasi 30 milioni in più rispetto al 2023, a cui si aggiungono altri 57 milioni di euro per la lavorazione in impianto. Dall’avvio della gestione consortile nel 1998, l’ammontare complessivo riconosciuto ai Comuni ha superato i 2,75 miliardi di euro – viene ribadito – e questo consolida il ruolo strategico del Consorzio nella filiera del riciclo».

C’è anche qualche nota dolente, almeno per metà: è la qualità della raccolta. Per carità, va  bene, e tuttavia «c‘è ancora margine di miglioramento». La raccolta domestica mostra una media nazionale di “frazioni estranee” sotto il 3%: insomma, roba che c’è finita dentro e non doveva andarci a finire. «Tuttavia, – viene messo in evidenza – al Sud ancora circa il 40% della raccolta famiglie presenta un livello di impurità superiore. Rimedi? Occorre: 1) migliorare i sistemi di raccolta; 2) rafforzare l’informazione; 3) aumentare il controllo sul corretto conferimento.

Al contrario, la raccolta non domestica – cioè quella che si riferisce a uffici, aziende, negozi – si conferma “più pulita”, con una media di frazioni estranee che, a livello nazionale, risulta «inferiore all’1%<. L’obiettivo per i prossimi anni resta duplice, dicono dal Comieco: migliorare la qualità dei conferimenti e intercettare i volumi ancora fuori dal circuito dalla raccolta differenziata, «circa 350.000 tonnellate di carta e cartone stimate solo nel Mezzogiorno».

L’accordo Comieco-Comune di Cagliari punta su qualità e quantità

In occasione della presentazione del Rapporto annuale Comieco ha siglato un accordo integrativo con il Comune di Cagliari. Obiettivo: potenziare il servizio di raccolta e del riciclo di carta e cartone negli uffici pubblici e avviare campagne informative sulle buone pratiche dedicate agli esercizi commerciali e alle scuole.

«Questo accordo – conclude Massimo Zedda, sindaco di Cagliari e delegato energia e rifiuti di Anci –  rappresenta la sinergia e la volontà di Comieco e del Comune di proseguire un percorso di collaborazione che ha già dato frutti importanti: con queste nuove azioni, potrà fare di Cagliari un modello ancora più avanzato di gestione dei rifiuti, dimostrando che l’economia circolare è una realtà concreta quando esiste una comunità che crede e investe nel cambiamento».

Pubblicato il
5 Luglio 2025
di BOB CREMONESI

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