L’esperimento-pilota di una nautica a zero emissioni sul lago d’Orta
Protagonisti del test Giacomini, NatPower H e Dhamma Blue insieme
ORTA SAN GIULIO (Novara). Un rifornimento di idrogeno realizzato da NatPower H con il supporto di Linde sull’imbarcazione della start-up Dhamma Blue: otto chilogrammi di idrogeno caricati in meno di mezz’ora consentiranno alla barca di navigare per oltre 65 miglia nautiche a 12 nodi a zero emissioni sul lago d’Orta. Come spiegato da Andrea Alessandro Giacomini (amministratore delegato di Giacomini spa, e da Andrea Minerdo (numero uno di NatPower H), si punta a costruire una rete di rifornimento a idrogeno per il trasporto passeggeri e privato nell’area lacustre. Emergerà poi che l’esperienza del Lago d’Orta si posiziona come «primo caso pilota per la transizione energetica in ambito lacustre, con l’obiettivo di replicare il modello in altri contesti simili in Italia e in Europa».
È stato l’esempio concreto di quanto si è discusso nell’evento che ha messo sotto i riflettori infrastrutture, mobilità e sviluppo locale in “Hydrogen Innovation – Ecosistemi a Idrogeno”: appuntamento che ha tenuto banco all’Hotel San Rocco di Orta San Giulio, per l’organizzazione della Fondazione Cav. del lavoro Alberto Giacomini con il patrocinio del ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica, della Regione Piemonte e di H2it.
«Siamo partiti da una visione nel 2009, quando abbiamo installato il primo generatore di calore catalitico a idrogeno proprio nell’hotel dove ci troviamo oggi», queste le parole di Andrea Alessandro Giacomini, al timone della società Giacomini spa. «Allora sembrava un’idea pionieristica, oggi – afferma – si rivela l’inizio di un percorso concreto verso la costruzione di un ecosistema energetico reale, che integra produzione, utilizzo e distribuzione dell’idrogeno». Per Giacomini è per questa via che si dimostra «non solo la fattibilità tecnologica, ma si crea la leva per la decarbonizzazione della mobilità locale e per la valorizzazione sostenibile dei territori».
«Con questa visione, inauguriamo una seconda fase del progetto NatPower H, che mira non solo a decarbonizzare la nautica da diporto, ma anche il trasporto passeggeri, integrando innovazione, tutela ambientale e attenzione al territorio e alle comunità locali»: ecco il commento di Andrea Minerdo, presidente di NatPower H. «Siamo convinti che la transizione energetica non possa compiersi in modo isolato: servono alleanze tra attori complementari, che condividano obiettivi e competenze. È proprio grazie a questa sinergia con Giacomini e Dhamma Blue che possiamo oggi dimostrare la concretezza di un ecosistema idrogeno operativo, sostenibile e replicabile».
«La nostra imbarcazione nasce per proporre un nuovo modello di navigazione, sostenibile e silenzioso, per un futuro a zero emissione. Questo ecosistema partito con Giacomini e con il rifornimento di NatPower H ci permette di dimostrare alla comunità del Lago, quanto la mobilità alimentata a idrogeno sia efficace e sicura»: così Philippe Esposito, presidente e co-fondatore di Dhamma Blue.
La scelta dell’Hotel San Rocco come sede dell’iniziativa non è a caso: nel 2009 – spiegano i promotori dell’iniziativa – è stato il primo hotel al mondo alimentato da una caldaia a idrogeno, sviluppata da Giacomini Spa e certificata Icim 001. Durante il convegno sono intervenuti rappresentanti istituzionali e del settore energetico, tra cui Paolo Arrigoni (presidente del Gse Gestore Servizi Energetici), Stefania Crotta (direttore generale settore programmi e incentivi del ministero dell’ambiente), Matteo Marnati (assessore all’ambiente della Regione Piemonte), Alberto Dossi (presidente di H2it), Andrea Cogliati (Linde Gas Italia). In videomessaggio è intervenuto anche il ministro dell’ambiente Gilberto Pichetto Fratin, che ha sottolineato come «l’idrogeno sia uno dei vettori più interessanti per la transizione energetica, in particolare nei settori in cui la decarbonizzazione è più complessa». Ha poi aggiunto: «Noi crediamo nell’idrogeno come vettore strategico del futuro. Giacomini è un’azienda pioniera, un vanto imprenditoriale del territorio e dalle esperienze sul lago nasceranno soluzioni esportabili».
Nel confronto è emersa l’opportunità di sviluppare ecosistemi locali sotto il segno dell’idrogeno, che siano in grado di «integrare produzione, distribuzione e utilizzo, creando valore per i territori e contribuendo agli obiettivi di decarbonizzazione».