Siena: nella cripta il “conclave” sui sensori di radiazione, studiosi da mezzo mondo

I partecipanti alla riunione sui sensori di radiazione, Siena
SIENA. Sotto i riflettori hanno messo le innovazioni più recenti sul fronte dello sviluppo di sensori di radiazione, carica e neutra, utilizzati tanto negli esperimenti di fisica delle particelle al Cern di Ginevra quanto nello studio del cosmo ad altissime energie con esperimenti nello spazio. Ricercatori provenienti da tutto il mondo che operano nel campo di nuovi sensori innovativi si sono dati appuntamento a Siena per discutere lo stato dell’arte.
L’occasione è stata la conferenza internazionale Iprd 2025 (“Topical Seminar on Innovative Particle and Radiation Detectors”), patrocinata dall’Università di Siena (Dipartimento di Scienze Fisiche, della Terra e dell’Ambiente) e dall’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (sezione di Bologna). L’evento nella cripta della sede universitaria San Francesco è l’edizione numero 17 di una lunga serie che è cominciata più di quarant’anni fa, nel 1984. Del comitato organizzatore ha fatto parte il professor Pier Simone Marrocchesi, che nell’ateneo senese è ordinario del Dipartimento di Scienze Fisiche, della Terra e dell’Ambiente (Dsfta).
Gli studiosi hanno affrontato anche la discussione su «importanti applicazioni di queste tecnologie di punta in medicina (nell’imaging diagnostico e nelle terapie oncologiche con fasci di particelle), nello studio di nuovi materiali con la luce di sincrotrone, nell’imaging multi-spettrale nel campo della conservazione dei beni culturali, ed applicazioni d’avanguardia nel campo delle reti neurali e dell’intelligenza artificiale».