Visita il sito web
Tempo per la lettura: 2 minuti

Da Prato per ferrovia fino all’Uzbekistan

Per la prima volta un grande macchinario ha fatto questo viaggio – Risolti anche i vari passaggi doganali

MILANO – Da Prato all’Uzbekistan, attraverso oltre 6.000 chilometri di rotaie. E’ questo il lungo viaggio di un macchinario tessile italiano trasportato da Gefco Italia verso i mercati industriali mediorientali. Si tratta del primo grande viaggio internazionale gestito dalla filiale italiana del gruppo francese facendo affidamento esclusivamente sul trasporto ferroviario.
Dopo un primo spostamento su strada da Prato a Bergamo, è cominciato l’itinerario internazionale verso Navoiy, in Uzbekistan, attraverso la tappa intermedia di Chop, al confine tra Ungheria e Ucraina. Qui, infatti, è stato necessario il trasbordo del macchinario su un nuovo vagone, capace di percorrere il restante tratto di ferrovia russa, caratterizzata da uno scartamento tra i binari differente rispetto agli standard europei.
[hidepost]“E’ stato un viaggio impegnativo ma il successo dell’operazione rappresenta per noi un precedente di grande valore per il servizio intermodale che siamo capaci di offrire ai nostri clienti, massimizzando le opportunità logistiche e sfruttando al meglio i vantaggi di ogni mezzo impiegato nel trasporto”, dichiara Alberto Beltrami, overland sales manager – central Italy di Gefco Italia, che aggiunge: “Poter contare, oltre che su una competenza ormai consolidata nel trasporto terrestre, anche sul contributo del trasporto ferroviario su tratte internazionali di questo tipo, attribuisce valore aggiunto a tutte le nostre attività. Si tratta di un asset su cui vale la pena di puntare e da cui ci aspettiamo nuove soddisfazioni analoghe in futuro”.
“Un trasporto ferroviario su tali distanze – dice Antonio Danti, responsabile commerciale della Danti Paolo e C. che ha commissionato la spedizione – porta due tipi di soddisfazione: da un lato la maggior sicurezza, perché il nostro macchinario subisce meno sollecitazioni, rischi e vibrazioni rispetto a un trasporto su strada; dall’altra consente una sostanziale riduzione dell’impatto ambientale, limitando notevolmente l’emissione di CO2. Una soluzione sempre più appetibile se accompagnata da una parallela crescita dei servizi logistici”.
Oltre al trasporto in sé, Gefco Italia ha inoltre curato anche la gestione delle pratiche doganali in export. L’operazione, durata un mese e mezzo tra giugno e agosto, ha giovato anche delle sinergie attivate dopo la recente acquisizione del 75% di Gefco da parte della RZD, l’operatore del trasporto ferroviario in Russia.

[/hidepost]

Pubblicato il
2 Ottobre 2013

Potrebbe interessarti

Il neo-kompanjia Stachanov

Il kompanjia Aleksej Stachanov in confronto era, come si dice da noi, uno scansafatiche: cioè robetta. Perché oggi l’avvocato Matteo Paroli copre in contemporanea due cariche da far tremare le vene ai polsi. È...

Leggi ancora

Per la guerra per la pace

C’è qualcosa di nuovo oggi nel cielo. No, non è l’aquilone della poesia di Giovanni Pascoli, quella che noi anziani dovevamo studiare a scuola. Il qualcosa di nuovo sono i droni: diventati in poco...

Leggi ancora

Tasse e governi

C’è la stagione di tutte le cose e di tutte le passioni. Questa d’oggi, per dirla come lo scrittore americano John Steinbeck, è quella “del nostro scontento”. Scontento? Noi del ceto medio siamo ancora una...

Leggi ancora

Hic sunt leones

Può anche darsi che, come spesso accade, l’allarme lanciato ai primi del mese dall’ammiraglio Enrico Credendino risponda anche all’altro celebre detto latino  Pro Domo Sua, riferito come noto a Cicerone. Però il capo di...

Leggi ancora

Uno scavalco che non scavalca mai

Se ne parla con comprensibile pudore: anche lo “scavalco” ferroviario tanto atteso e tanto sbandierato tra l’interporto Vespucci e le banchine di Livorno, finisce nell’elenco delle speranze deluse: almeno per i tempi. Scriveva Silvia...

Leggi ancora

Quando Berta filava

Non c’è niente da ridere: semmai da capire perché altre realtà portuali, in particolare non nazionali, ci stanno surclassando sia come adeguamento di strutture e fondali, sia come traffici. E fa male al cuore ricordare che fummo, con...

Leggi ancora
Quaderni
Archivio