Visita il sito web
Tempo per la lettura: 2 minuti

IX Commissione: mantenere direzione porti

ROMA – Ecco l’ordine del giorno approvato dalla IX Commissione, contro il taglio al ministero delle Infrastrutture.
[hidepost]“Premesso che: la tabella 10 allegata al disegno di legge di bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2014 e bilancio pluriennale per il triennio 2014-2016 reca lo stato di previsione del ministero delle Infrastrutture e Trasporti e stabilisce le risorse finanziarie attribuite alle strutture del ministero medesimo in modo coerente con gli obiettivi fissati dal programma di governo e specificatamente dal ministro, con riferimento al settore dei trasporti e, in particolare, al comparto marittimo-portuale;
l’attribuzione delle risorse effettuata dal citato stato di previsione con riferimento alle missioni e ai programmi di competenza del ministero richiede che la gestione di tali risorse sia effettuata sulla base di un’idonea organizzazione del ministero stesso;
per quanto concerne in particolare il comparto del trasporto marittimo e dei porti, l’organizzazione ministeriale attualmente vigente risulta adeguata ed efficace nel garantire la necessaria funzionalità sia in relazione alle politiche dell’Unione europea e degli stati membri marittimi sia in relazione all’esigenza di garantire rapporti di leale collaborazione con le regioni e gli enti locali e un’appropriata interlocuzione con il complesso dei soggetti pubblici e privati che operano nel settore economico marittimo e portuale italiano;
risulta che il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti abbia elaborato una proposta di riorganizzazione del ministero che ne altera profondamente la struttura rispetto a quella attualmente vigente e presupposta nell’attribuzione delle risorse stabilite nello stato di previsione recato dal disegno di legge di bilancio; la riorganizzazione avrebbe un impatto particolarmente pesante sul settore marittimo-portuale, per la quale si prevederebbe una disarticolazione delle strutture che operano in tale settore, uno spacchettamento di competenze e, addirittura, la soppressione della direzione generale dei porti;
si ritiene opportuno ribadire il ruolo strategico che la portualità riveste per la ripresa economica e la crescita del paese, nonché per assicurare sotto il profilo strutturale elevati livelli di competitività del tessuto economico italiano;
la proposta di riorganizzazione del ministero, con particolare riferimento agli effetti per quanto riguarda le strutture competenti nel settore marittimo-portuale risulta in evidente contraddizione con gli obiettivi di sostegno dell’economia del paese, a maggior ragione se si tiene conto che a livello di Unione europea viene con forza rilanciata la politica marittima integrata, come indicato nella comunicazione della Commissione europea del 23 maggio 2013 «I porti: un motore per la crescita” (COM(2013)259 final);
è evidente che un paese con la configurazione geografica dell’Italia deve poter contare sulla continuità di strutture ministeriali autorevoli ed efficienti, a tutela di un settore strategico come quello marittimo-portuale.
Si impegna il governo a mantenere un’organizzazione del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti coerente con l’attribuzione delle risorse prevista nel disegno di legge di bilancio dello Stato e, in ogni caso, a non adottare misure che comporterebbero la disarticolazione e lo spacchettamento delle strutture e delle competenze relative al settore marittimo-portuale e la soppressione della Direzione generale dei porti”.
Meta, Tullo, Pagani.

[/hidepost]

Pubblicato il
11 Dicembre 2013

Potrebbe interessarti

Uno scavalco che non scavalca mai

Se ne parla con comprensibile pudore: anche lo “scavalco” ferroviario tanto atteso e tanto sbandierato tra l’interporto Vespucci e le banchine di Livorno, finisce nell’elenco delle speranze deluse: almeno per i tempi. Scriveva Silvia...

Leggi ancora

Quando Berta filava

Non c’è niente da ridere: semmai da capire perché altre realtà portuali, in particolare non nazionali, ci stanno surclassando sia come adeguamento di strutture e fondali, sia come traffici. E fa male al cuore ricordare che fummo, con...

Leggi ancora

La vendetta e il perdono

Dunque, la solidarietà del presidente della Toscana con Luciano Guerrieri è durata, in ossequio agli ordini di partito, l’espace d’un matin, come dicono i francesi. Anche Giani, che aveva giurato di difendere Luciano alla...

Leggi ancora

Riforma e porti in vendita

Come volevasi dimostrare: le indicazioni (attenti: sono nomi proposti, non ancora promossi ufficialmente) per i nuovi presidentI di Autorità di Sistema Portuale (AdSP), peraltro significative sul metodo, hanno sturato il vaso di Pandora. Tutti...

Leggi ancora

So che sanno che sappiamo

Niente paura, il gioco di parole del titolo non riguarda voi lettori. Vorrebbe essere, appunto, un gioco rivolto chi continua a ritardare l’attesissima e indispensabile riforma portuale, con annessi e connessi. Sia chiaro che...

Leggi ancora

Drill baby, drill

La guerra dei dazi annunciata da Trump sta innescando una inedita rivoluzione non solo commerciale, ma anche politica. E le rivoluzioni, come scriveva Mao nel suo libretto rosso, “non sono un ballo a corte”....

Leggi ancora