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Direttiva UE penalizza le concessioni nei porti

L’imporre la gara alla scadenza favorisce i porti del Nord Europa che hanno un regime di affitto – L’appello di Assiterminal

Marco Conforti

BRUXELLES – lI parlamento europeo si dovrebbe essere pronunciato ieri sera sulla proposta di direttiva UE 897/2011 che rivoluzionerà – sia pure non immediatamente – le concessioni demaniali anche sui porti. Così come proposta, la direttiva è apparsa come un ennesimo calcio negli stinchi alla portualità mediterranea a favore di quella del Nord Europa: con la discriminante che per le concessioni demaniali – sistema in uso nei porti mediterranei ma non in quelli del range del Nord Europa – è prevista la gara a scadenza, mentre per gli affitti delle aree – sistema in uso dall’Olanda al Belgio e alla Germania – non vengono imposti nuovi vincoli.
In un suo recente intervento il presidente di Assiterminal Marco Conforti, che fa parte dell’esecutivo dell’associazione dei terminalisti europei Feport, ha messo in guardia l’Italia.
[hidepost]Chi ha una concessione da terminalista portuale che si avvicina alla scadenza – ha sottolineato – se dovesse prevalere la direttiva EU sulle concessioni avrebbe grossi dubbi nel continuare a investire sul proprio terminal, sapendo che nella gara per il rinnovo potrebbe perdere di fronte a un più agguerrito competitore. “La direttiva UE – ha dichiarato Conforti a Il Sole-24 Ore “rischia di creare distorsione della corretta concorrenza tra i porti del Nord e del Sud Europa, che operano con regole diverse”. E si preannunciano contenziosi legali intracomunitari infiniti. Con l’ulteriore aggravante in Italia dove la mancanza di regole certe per il fine concessione demaniale aggiunge un problema al problema.

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Pubblicato il
15 Gennaio 2014

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